Il futuro del campo bellico potrebbe prendere una svolta senza precedenti entro il 2030, con l’introduzione e l’impiego diffuso dei robot umanoidi, una prospettiva avanzata dal colonnello dell’esercito statunitense, Troy Denomy, durante un panel al festival South by Southwest tenutosi ad Austin, Texas. Denomy ha sottolineato l’importanza cruciale che questi robot rimangano al servizio degli umani, enfatizzando la necessità che il controllo sia sempre nelle mani dell’uomo.
Questi robot umanoidi potrebbero incarnare l’immagine del soldato robotico, simile al celebre personaggio del Terminator visto sul grande schermo. Denomy ha però chiarito che il reale punto di discussione non risiede tanto nella natura delle armi, quanto piuttosto nelle persone che ne detengono il controllo. È fondamentale garantire che le tecnologie belliche avanzate, come gli androidi e i droni armati, rimangano soggetti a un controllo umano responsabile.
Robot umanoidi presto in guerra?
L’evoluzione tecnologica e la riduzione dei costi potrebbero facilitare l’accesso a queste armi per un ampio spettro di attori, aumentando il rischio di proliferazione e di uso improprio. Sebbene il periodo compreso tra il 2030 e il 2040 sia considerato un periodo plausibile per l’introduzione su larga scala di tali sistemi, non è escluso che ciò possa verificarsi anche prima. È improbabile, infatti, che si debba attendere molto oltre per assistere alla loro adozione diffusa.
In aggiunta ai robot umanoidi, si sta anche sviluppando una nuova generazione di armamenti dotati di intelligenza artificiale, capaci di selezionare e colpire obiettivi senza alcun intervento umano diretto. Questo solleva questioni etiche e morali fondamentali, poiché il controllo su tali sistemi potrebbe essere soggetto a interessi politici e strategici che vanno oltre il rispetto dei diritti umani e della legge internazionale.
Mentre un futuro ideale potrebbe immaginare un conflitto in cui solo macchine si affrontano, riducendo così il rischio per le vite umane, tale scenario è al momento puramente utopico. In effetti, se la guerra dovesse essere combattuta esclusivamente da macchine, potremmo ritrovarci in una realtà simile a quella descritta nell’episodio “A Taste of Armageddon” della serie televisiva Star Trek del 1967, in cui le nazioni si impegnano in una guerra virtuale per risparmiare vite umane, pur mantenendo una devastazione su vasta scala.