Secondo quanto evidenziato dal Garante per la Protezione dei Dati Personali (GPDP), il Registro delle opposizioni non riesce a fermare efficacemente le chiamate indesiderate. Dunque, non è un errore affermare che non ha raggiunto il suo obiettivo primario. Ma qual è la ragione dietro a questa inefficacia?
La principale causa di questa falla va individuata nel fatto che il Registro delle opposizioni funziona solamente contro le pratiche regolari delle imprese, tralasciando quelle disoneste che deliberatamente ignorano le leggi. Di conseguenza, comportamenti illegali e fraudolenti, come l’utilizzo di call center abusivi e dello spoofing (ovvero la falsificazione del numero di telefono), continuano a infastidire la popolazione italiana, che si trova ad affrontare persino decine di chiamate spam ogni giorno
. È dunque comprensibile perché questo fenomeno sia comunemente definito come “telemarketing selvaggio” e subisca frequenti critiche. Inoltre, secondo quanto riportato da Consumerismo a novembre 2023, alcune app antispam di terze parti sembrano addirittura vendere i dati degli utenti ai call center.Considerando l’inefficienza del registro, come è possibile difendersi da queste continue chiamate indesiderate? Tra le strategie disponibili, vi è l’utilizzo delle funzionalità di blocco integrate nei sistemi operativi, come ad esempio il filtro antispam dell’applicazione Telefono di Google.
In generale, questa situazione evidenzia l’urgente necessità di un’azione più incisiva e coordinata da parte delle autorità competenti per affrontare il fenomeno del telemarketing selvaggio. È essenziale che vengano implementate misure più severe e sistematiche per contrastare le pratiche abusive delle imprese e proteggere i cittadini dalle molestie telefoniche. Solo attraverso un approccio concreto e ragionato sarà possibile ridurre significativamente l’impatto negativo delle chiamate spam sulla vita quotidiana di tutti i cittadini italiani.