Neanche la premier Giorgia Meloni è esente dalle disavventure sui profili social. Domenica 17 marzo, un hacker è riuscito a penetrare nel suo account Instagram per pubblicare una serie di post e storie incentrate sulle criptovalute.
Durante il volo di ritorno dall’Egitto, mentre la Meloni era impegnata negli affari di Stato, il suo profilo Instagram si è trasformato in un palcoscenico di un ingannevole schema legato alle cripto. Storia e post pubblicati contenevano “sviolinate” e ringraziamenti verso Elon Musk, famoso patron di Tesla, per un presunto regalo di bitcoin avuto tramite giveaway dal valore stimato di ben 5.000 criptovalute, equivalente a circa 15 milioni di euro. Un po’ come quelli che troviamo sui profili di tutti gli influencer. La truffa era evidente, il contenuti erano chiaramente fasulli, ma questo non significa che qualcuno non ci sia cascato.
Il controllo dell’account è stato rapidamente ripristinato, ma il danno era già stato fatto: la notizia dell’hacking stava già facendo il giro del web. Palazzo Chigi ha confermato l’incidente e la Polizia Postale
è stata incaricata di indagare per individuare i responsabili di questo grave atto di violazione della sicurezza. L’episodio fa sorgere parecchi dubbi sulla sicurezza degli account social dei politici e dei personaggi pubblici. Come è stato possibile che qualcuno sia riuscito a violare la password della Premier Meloni? Cosa possono fare per rafforzare la privacy e prevenire futuri attacchi hacker?Una delle soluzioni è l’attivazione della verifica a due fattori, una procedura che aggiunge un ulteriore livello di protezione richiedendo un codice generato in tempo reale su un dispositivo di fiducia. In poche parole, quello che abbiamo tutti e che forse la Meloni non possedeva. Davvero nessuno del suo team le aveva consigliato di applicare un sistema così semplice? Se fosse davvero così, hanno davvero parecchie cose da rivedere nelle loro strategie. Dalle indagini pare che dietro l’hackeraggio momentaneo dell’account della Meloni non ci sia alcuno scopo politico. Piuttosto l’intenzione era quella di ingannare i seguaci ignari della leader di FdI, attirati dall’illusione di guadagni facili. Nient’altro che un solito tentativo di truffa con il conosciuto modus operandi.