Nel lontano 1977, la NASA lanciò due delle sue missioni più iconiche, le sonde spaziali Voyager 1 e 2, destinate a esplorare i confini del nostro sistema solare e oltre. Oltre agli strumenti scientifici standard, queste sonde portavano con sé un messaggio unico: il Golden Record. Questo disco, realizzato in rame placcato oro anziché vinile, è stato progettato per essere una sorta di “capsula del tempo” cosmica, contenente suoni e immagini che rappresentavano la diversità e la ricchezza della vita e della cultura terrestri.
Il messaggio universale del Golden Record
L’obiettivo del Golden Record era quello di lasciare una testimonianza tangibile della nostra esistenza nel vasto universo, un messaggio che potrebbe essere scoperto e compreso da eventuali forme di vita extraterrestri o futuri esploratori umani. Questo disco, con le sue istruzioni universali e le rappresentazioni simboliche, servirebbe come ponte di comunicazione tra le diverse civiltà, offrendo un’opportunità di comprensione e connessione.
All’interno del Golden Record, oltre alle istruzioni su come far funzionare il disco stesso, sono presenti 115 immagini che rappresentano la vita sulla Terra in tutte le sue forme. Dalle foto di città e paesaggi naturali ai ritratti di esseri umani e animali, dalle illustrazioni scientifiche alla musica e ai suoni della natura, il disco offre un panorama completo della nostra esistenza e della nostra creatività.
Le tracce audio includono saluti in 55 lingue diverse, discorsi di leader mondiali come Jimmy Carter e rappresentazioni sonore della vita quotidiana sulla Terra. Dalle onde dell’oceano al canto degli uccelli, dalla musica classica alle canzoni popolari, il Golden Record celebra la diversità e la bellezza del nostro pianeta.
Il simbolo dell’esplorazione umana
Il Golden Record è protetto da una custodia in alluminio contenente una piccola quantità di uranio-238. Questo “orologio radioattivo” non solo protegge il disco dalle radiazioni spaziali, ma fornisce anche un modo per calcolare quanto tempo è passato da quando è stato lanciato nello spazio. Questo riesce ad offrire un’affascinante prospettiva temporale del viaggio della sonda nel cosmo.