Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha ufficialmente fatto causa ad Apple. L’accusa principale è quella di aver impedito alle aziende concorrenti di poter accedere alle funzioni software e hardware degli iPhone, violando dunque le leggi dell’antitrust.
Sono almeno cinque i capi di accusa che Apple si è beccata dal Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti d’America. Il DOJ ha fatto notare come Apple abbia rafforzato prima il suo monopolio e poi scavato un fossato intorno ad esso.
Le forze dell’ordine federali mostrano come Apple, invece di mettere su una competizione con le aziende rivali offrendo dei servizi che spiccassero per convenienza ha scelto di imporre delle regole e restrizioni mutevoli.
Questo è stato fatto dal colosso di Cupertino per riscuotere delle tariffe maggiori ostacolando peraltro l’innovazione e offrendo un’esperienza meno sicura o precaria. Il tutto limitando ogni alternativa competitiva.
Ecco tutte le accuse:
Il DOJ fa notare che la condotta fortemente volta ad evitare ogni tipo di concorrenza da parte di Apple influisce anche su altri aspetti. Tra questi ci sono gli abbonamenti alle notizie, i servizi automobilistici, le pubblicità, il browser web e anche i servizi di localizzazione.
Apple non ha perso tempo nel rispondere tramite alcuni portavoce che hanno definito la citazione in giudizio un’azione errata sulla base della legge e dei fatti. Probabilmente ne vedremo delle belle.