L’incontro, tenutosi a Trieste, ha fornito l’occasione utile per discutere sulle possibili conseguenze dell’intelligenza artificiale sulle politiche pubbliche e soprattutto sulla vita dei cittadini europei. Queste riflessioni sono fondamentali in un contesto in cui alle potenzialità della tecnologia artificiale vengono affiancati anche i possibili rischi legati al suo utilizzo.
Saša Bilić, presidente di Euritas, ha, invece, ribadito l’importanza della collaborazione tra le nazioni europee. In tanti vedono questo tipo di partnership come una competizione, ma non è così. Come ha enfatizzato Bilić si tratta di un processo collaborativo indispensabile per poter affrontare le sfide comuni poste dall’intelligenza artificiale. Solo in questo modo sarà quindi possibile poter massimizzarne i benefici a livello nazionale
e continentale allo stesso tempo.Prudenza ed innovazione. Due fattori che possono sembrare contraddittori, ma che nell’ambito dell’AI devono convivere per permettere che questa tecnologia si sviluppi senza compromettere la sicurezza degli utenti. Proprio in relazione a questa ambivalenza, nella relazione presentata alla Commissione europea, è stata ribadita l’importanza degli investimenti nello sviluppo delle funzionalità dell’intelligenza artificiale senza per questo dimenticare di promuovere formazione e consapevolezza negli attori coinvolti nel suo sviluppo.
Ma come poter ottenere tutto questo insieme? Secondo i rappresentanti dell’Euritas la soluzione risiede nell’istituzione di un osservatorio europeo sull’intelligenza artificiale. Con la creazione di questo tipo di struttura sarà possibile monitorare con occhio vigile gli sviluppi tecnologici per poi valutarne gli impatti. Solo in questo modo, secondo l’Associazione si potrà poi intervenire con una serie di raccomandazioni specifiche per le istituzioni europee. Se un progetto di questo calibro andasse in porto questo potrebbe diventare un polo fondamentale per i progressi in materia di intelligenza artificiale per garantire i diritti fondamentali di tutti i cittadini europei, e non solo.