Nell’ultimo decennio il mercato mondiale ha visto due grandi realtà duellare su molteplici livelli, parliamo ovviamente di America e Cina, con la prima che forte del suo passato che ha strutturato un’economia gigante in grado di decidere l’andamento degli altri mercati, punta a mantenere il primo posto della classifica dei mercati e la seconda invece che sta scalando posizioni su posizioni grazie alle proprie risorse sempre crescenti frutto degli investimenti in Africa che le hanno garantito importanti risorse come terre rare e altri metalli.
A Donald Trump tutto ciò non è mai andato realmente giù, dal momento che vede la Cina come un possibile pericolo per il monopolio mondiale degli USA, ecco perchè fin dai tempi del suo insediamento alla Casa Bianca ha cercato di contrastare l’espansione cinese soprattutto dentro i confini americani, basti pensare al ban ai rapporti tecnologici con la Cina che ha portato alla perdita dei servizi Google su tutti i device Huawei, sfortuna che però, nel pieno spirito della Cina di questo decennio, ha portato Huawei a creare un proprio ecosistema.
Dazi alle auto al 100%
Ecco dunque che non contento Trump è tornato alla carica con una nuova proposta, l’idea è quella di imporre dazi pari al 100% sui veicoli prodotti in Messico da costruttori cinesi, lo ha dichiarato lo stesso candidato alla presidenza degli Stati Uniti durante un comizio, al termine del quale ha anche paventato il rischio di un “bagno di sangue” in caso di mancata vittoria alle presidenziali.
Trump ha lanciato un messaggio diretto ai costruttori cinesi, sottolineando come la costruzione di imponenti fabbriche in Messico senza assumere lavoratori non li porterà a nulla, dal momento che se vorranno vendere su suolo americano dovranno corrispondere un pagamento pari al 100%, un dazio impressionante, che per Trump prende corpo in una frase che ha usato nel comizio per riassumere la sua politica: “Tu ci freghi e noi ti freghiamo. È molto semplice e molto giusto“.