I deepfake rappresentano una distorsione bizzarra della realtà, afferma la conduttrice di Channel 4, Cathy Newman, il cui volto – falsamente rappresentato – è stato scoperto online in seguito a un’indagine dell’emittente britannica lo scorso anno. Oggi, la creazione di immagini simili è accessibile a chiunque: non sono più necessarie competenze speciali, grazie all’intelligenza artificiale generativa, tutto è possibile con pochi clic.
È quanto forse hanno pensato due italiani, padre e figlio, accusati di diffamazione per aver diffuso immagini pornografiche deepfake di Giorgia Meloni prima che diventasse Presidente del Consiglio (nel 2020). L’attuale Primo Ministro ha chiesto un risarcimento di 100.000 euro: nel caso in cui vinca la causa civile presso il tribunale di Sassari, ha promesso di devolvere l’intera somma in beneficenza a un fondo ministeriale a sostegno delle donne vittime di violenza.
Le false immagini del Primo Ministro italiano, pubblicate su un sito porno americano, sono state visualizzate milioni di volte. L’avvocato di Giorgia Meloni ha spiegato che con questa causa si vuole mandare un messaggio alle donne vittime di questo tipo di abuso di potere
, invitandole a non temere di denunciare.Un caso simile ha coinvolto all’inizio dell’anno la cantante Taylor Swift, protagonista di falsi video pornografici pubblicati su X. Le immagini esplicite generate dall’intelligenza artificiale hanno circolato in tutto il mondo, con 47 milioni di visualizzazioni nonostante i tentativi di limitarne la diffusione bloccando i tag di ricerca. Questo evento ha suscitato scalpore nell’opinione pubblica americana e oltre, tanto che è stata avanzata la richiesta di permettere alle vittime non consenzienti dei deepfake a sfondo sessuale di denunciare per molestie.
Negli Stati Uniti, così come in altre parti del mondo, non esiste ancora una normativa chiara sui deepfake. Sebbene l’Europa abbia recentemente adottato una legge sull’intelligenza artificiale (AI Act), potrebbe non essere sufficiente a garantire la protezione delle persone. I contenuti manipolati restano consentiti, purché siano esplicitamente etichettati come tali, ma questo potrebbe non essere abbastanza per proteggere le vittime.