Ogni estate siamo preparati al peggio, ormai lo sappiamo. Anche quest’estate non farà eccezione e il caldo terribile dovuto al surriscaldamento globale tornerà a tormentarci. Le ultime notizie lo hanno confermato: nelle ultime settimane si sono verificate temperature elevate nell’emisfero australe e piogge molto scarse anche nell’emisfero settentrionale, Italia non esclusa.
Questa preoccupante situazione ha fatto scattare l’allarme generale dato in maniera ufficiale dalle Nazioni Unite. Queste hanno previsto ondate di calore con altissima frequenza, che non lasceranno scampo nei prossimi mesi. Gli esperti dell’IPCC dell’ONU confermano quello che qualcuno ancora si ostina a negare, ovvero che siamo sull’orlo di una crisi climatica e che quest’anno potrebbe essere il peggiore tra i precedenti, superando ogni record di calore.
Questo è il modo in cui la Terra lancia un segnale di soccorso, dice il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ora che l’inquinamento da combustibili fossili è fuori controllo. Proprio a lui si dà la maggior parte della colpa di questa situazione climatica, per la quale è necessario agire velocemente prima che i cambiamenti climatici diventino ancora più preoccupanti.
Da studi dello scorso anno gli scienziati hanno calcolato che le ondate di calore hanno interessato quasi un terzo dell’oceano globale , facendo crescere la necessità urgente di dati migliorati per controllare l’avanzamento del problema climatico. Questa emergenza è stata confermata anche dall’Organizzazione meteorologica mondiale, che ha sottolineato come il 90% degli oceani abbia subito ondate di calore, e come queste abbiano avuto gravissime conseguenze sia sull’atmosfera che sugli ecosistemi marini.
Nel contempo, i climatologi lanciano un altro allarme sempre legato al cambiamento climatico. Stavolta si tratta dello scioglimento accelerato delle calotte glaciali, che contribuisce, tra l’altro, al preoccupante innalzamento del livello del mare. L’innalzamento degli oceani, negli ultimi dieci anni, ha subito un aumento del più del doppio rispetto ai dieci anni precedenti, mettendo in evidenza la necessità di azioni concrete e urgenti per mitigare gli effetti di questo annoso problema.
Nonostante la gravità della situazione, gli esperti sottolineano che non tutto è perduto. Esistono ancora margini di manovra per limitare i danni e adattarsi ai cambiamenti climatici. È necessario agire con determinazione per proteggere l’ambiente e ridefinire le nostre società in modo sostenibile, al fine di affrontare questa sfida senza precedenti.