Ultimamente le tensioni tra Stati Uniti e Cina si stanno spostando verso un luogo inaspettato: la Luna. Gli americani sono preoccupati per l’uso militare che potrebbe avere il nostro satellite, nel quale siamo tornati dopo 50 anni dalla missione Apollo. Hanno, nello specifico, timore che la Cina possa sfruttare il satellite per mandare attacchi contro la Terra, dopo averne preso possesso e creato piattaforme di lancio.
La minaccia del militarismo lunare
Queste dichiarazioni sono state fatte da un alto comandante militare statunitense. Sono state proprio loro a focalizzare quello che potrebbe essere un problema dell’immediato futuro: l’utilizzo della Luna da parte della Cina per scopi militari. Il Generale di brigata Anthony Mastalir, secondo quanto riportato dal sito Defense One, ha espresso perplessità sulla reale volontà della Cina di continuare a rispettare il trattato spaziale decennale, che obbliga ogni paese a usufruire dello spazio circostante la Terra solo a beneficio dell’umanità intera e non per scopi nazionalistici.
Sono soprattutto due le aree che ha individuato come potenziali pericoli il generale. La prima è chiamata “xGEO”, ed è lo spazio che si trova oltre l’orbita geostazionaria. La seconda, invece, è lo spazio cislunare, quella parte dello spazio compresa tra la Terra e la Luna. La preoccupazione si rivolge soprattutto verso i satelliti che occupano spazio orbitale, sia quelli militari che di tipo civile, e che potrebbero essere facili bersagli di un eventuale attacco.
L’altra campana però risuona diversamente: la Cina ribatte che gli Stati Uniti stiano accusando senza motivo il paese, solo per avere un pretesto con il quale giustificare l’espansione del loro potere militare.
L’uomo torna sulla Luna: opportunità o minaccia?
La costruzione di basi sulla Luna, obiettivo sia degli Stati Uniti che della Cina nei prossimi anni, sarà un campo di prova per la cooperazione o la competizione spaziale. Mentre i piani per il ritorno dell’uomo sul satellite avanzano, rimane aperta la questione su come gestire le dinamiche di potere e sicurezza in un contesto così estraneo e potenzialmente conflittuale.