Coloro che difendono il Flipper Zero ritengono che questo dispositivo sia soprattutto uno strumento educativo per l’apprendimento STEM ed anche un’utility di hacking etico. In quest’ottica, il ban potrebbe porre un freno all’innovazione tecnologica e nel settore della sicurezza informatica senza per questo risolvere il problema dei furti.
Anche i suoi creatori sono intervenuti sulla questione e hanno ribadito che, se anche il dispositivo permette di interagire con una vasta gamma di sistemi elettronici le sue capacità non sono in grado di compromettere i sistemi di entrata delle auto moderne.
Inoltre, in una forma alquanto provocatoria, il team di Flipper Zero ha pubblicato sul blog ufficiale
un post in cui viene spiegato come si ruba davvero un’automobile clonando la chiave. Per farlo servono strumenti all’avanguardia e molto costosi. Questi, anche se facili da reperire online, non hanno niente a che fare con Flipper Zero. Infatti, i dispositivi in questione, essendo noti come ripetitori senza chiave, hanno la capacità di ingannare i sistemi delle automobili e li porta a credere che la chiave sia fisicamente vicina.La discussione ha evidenziato una questione più ampia e complessa. Questa riguarda la sicurezza attraverso l’oscuramento. Si tratta di sistema che si basa sulla segretezza dei meccanismi di sicurezza per poter tenere al sicuro i sistemi. Questo però, come viene affermato nel post, non è molto efficace. Una volta scovati i metodi di sicurezza il sistema diventa immediatamente vulnerabile agli attacchi.
Dopo questa spiegazione il governo canadese potrebbe decidere di accantonare la sua proposta riguardo al Flipper Zero, ma per il momento la questione è ancora in sospeso.