Noi utilizziamo dei cloud per archiviare i nostri dati, dai documenti alle foto, dai video ai file. Siccome la memoria fisica dei nostri telefoni e pc è limitata allora si è pensato ad una soluzione. Questa soluzione si chiama cloud, una memoria sul cloud offerta dalle società che danno questo servizio, e si può ottenere attraverso un pagamento mensile. Ci sono cloud che offrono un pacchetto di memoria molto costoso ma anche dei cloud che ci offrono della memoria con dei costi contenuti.
Se si vuole immagazzinare 1 petabyte di dati sul cloud si può fare con 10000$ al mese. Una nuova startup nel settore cloud, ci dà la possibilità attraverso il pacchetto Azure Native Qumulo Cold (ANQ Cold) di avere la prima soluzione Saas, gestita totalmente nel cloud, per recupero di dati utilizzati raramente e per l’archiviazione. ANQ Cold è conforme con POSIX, utilizzandolo anche come destinazione di backup dati e servizio di file autonomo per vari archivi file, includendo anche il NAS legacy scale-out on-premises.
Rende più attraente questa startup anche la sua capacità di scalare fino agli Exabyte in un unico namespace. Ryan Farris, product di Qumulo, ANQ Cold dice che è un game changer per l’archiviazione e recupero di “cold data” a basso costo. Gli amministratori IT ospedalieri, responsabili di archiviazione di dati PACS, potrebbero utilizzare ANQ Cold per conservare immagini DICOM, con lungo termine in modo più economico rispetto a NAS legacy on-premises.ANQ Cold, inoltre, ci offre protezione contro i ransomware, dandoci una copia sicura e robusta dei nostri dati “critici”. Gli utenti possono creare una copia dorata dei loro dati quotidianamente per poi ripristinarla in caso di attacco ransomware. La startup richiede 9,95$ per TB al mese, con 5 TB di recupero dati con un costo aggiuntivo di 0,03$ per GB. Richiede, inoltre, un limite minimo di 250 TB al mese, con un importo minimo di 2487,50$ al mese, con un periodo di iscrizione pari a 120 giorni. Qumulo quindi sta cercando di offrire un servizio economico, per le aziende, in maniera tale che riescano ad immagazzinare molti dati in tutta sicurezza.
Fonte:https://www.tomshw.it/hardware/questo-cloud-costa-diecimila-dollari-al-mese-ma-ce-un-buon-motivo