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YouTube: se lo usi il governo potrebbe richiedere i tuoi dati

La famosa rivista Forbes avrebbe avuto accesso ad alcuni documenti giudiziari riguardanti le autorità statunitensi facendo una scoperta alquanto grave. Le autorità statunitensi avrebbero fatto richiesta a Google di fornire tutte informazioni sugli utenti che guardano una certa tipologia di video su YouTube. Nella richiesta emanata, chiedono di specificare nomi, indirizzi, numeri di telefono e qualsiasi attività svolta dagli account. Le persone “indagate” non sono esclusivamente statunitensi, ma provenienti da tutto il mondo.

La richiesta delle autorità sarebbe inerente ad un’indagine particolare effettuata su un utente conosciuto sul web come “elonmuskwhm” e sospettato di essere coinvolto in attività illegali. L’accusa è che la persona che si cela dietro l’account abbia venduto bitcoin in contanti e gestito un’attività per il trasferimento di denaro senza possedere una licenza. Perché quindi analizzare così tanti account? Un gruppo di agenti ha agito sotto copertura inviando al sospettato alcuni link con dei tutorial su YouTube con tematiche precise come il mapping tramite droni o l’uso di software per la realtà aumentata.

Ecco il perché siano finiti “nel mirino” gli account su YouTube

I video inviati non erano privati e hanno ricevuto ben più di 30.000 visualizzazioni, coinvolgendo un numero molto elevato di utenti. Anche con l’approvazione del tribunale, il governo ha comunque chiesto a Google di mantenere l’operazione segreta

e le informazioni riservate, ma non si sa se effettivamente sia stato così. Un portavoce di Google ha dichiarato che l’azienda segue un rigoroso regolamento per proteggere la privacy di tutti i suoi utenti. Questa affermazione non ha però evitato la dimostrazione di preoccupazione da parte di diverse persone. La paura è che le agenzie governative possano ottenere informazioni sensibili su persone non coinvolte in attività illegali non rispettando la loro privacy su YouTube o in altri contesti.

John Davisson, consulente legale senior presso il Centro per l’Informazione sulla Privacy Elettronica, ha spiegato quanto sia importante che le autorità siano trasparenti nelle proprie azioni e quanto le aziende debbano impegnarsi per celare le informazioni sensibili se non vi è un motivo valido per la loro condivisione. Un errore come quello in questione adoperato da Google sugli utenti YouTube ha sollevato inevitabilmente diversi interrogativi sull’applicazione dei principi di riservatezza. Quanto siamo al sicuro utilizzando le applicazioni o i sistemi online? Ci si è sempre posti domande del genere, ma sapere che effettivamente condividono qualsiasi nostro dato non fa che alimentare le nostre paure.

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Pubblicato da
Rossella Vitale