iOS 18 è avvolto da una sferzante attesa, con le promesse di portare un’enorme rivoluzione estetica agli iPhone. Ma ciò che desterà più interesse è l’inaspettata enfasi sull’intelligenza artificiale, segnando un nuovo capitolo nell’evoluzione del sistema operativo. Tim Cook ha sottolineato l’investimento duraturo di Apple in questo ambito, anticipando una trasformazione significativa, soprattutto per Siri.
Le speculazioni sulla rinascita di Siri grazie all’IA generativa hanno catturato l’attenzione per mesi. Mentre alcune fonti indicano lo sviluppo interno del chatbot con il nome in codice Apple GPT, recenti voci affidabili suggeriscono una possibile collaborazione con società terze. Google Gemini, OpenAI (con il suo ChatGPT) e Anthropic sono solo alcune delle opzioni discusse nell’ecosistema rumoristico.
Pare che Apple possa adottare un approccio ibrido, integrando sia le proprie soluzioni AI generative che quelle di terze parti. Questo potrebbe tradursi in una sorta di “motore di ricerca
” per l’IA, dove gli utenti potrebbero selezionare il chatbot preferito, simile alla scelta del motore di ricerca nei browser.Questo approccio potrebbe rappresentare una deviazione dalla consuetudine di Apple di gestire tutto internamente. Ma potrebbe anche portare diversi vantaggi. In primo luogo, potrebbe creare una nuova fonte di entrate attraverso accordi di licenza con le società terze. In secondo luogo, scaricare la gestione dell’IA generativa a terze parti potrebbe alleviare i problemi di privacy ed etica.
Inoltre, consentirebbe ad Apple di scalare rapidamente l’IA in mercati globali, adattandosi alle preferenze locali senza dover sviluppare in proprio. Tutto questo sarà probabilmente oggetto di dibattito al prossimo WWDC 2024, dove ci si aspetta un’immersione profonda nella visione di Apple sull’intelligenza artificiale e la possibile integrazione di chatbot di terze parti in iOS.