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Deepfake: sempre più celebrità vittime dell’uso sbagliato dell’IA

Un’indagine condotta da Channel 4 News ha scosso il pubblico. Dall’analisi, più di 250 celebrità britanniche sono tra le migliaia di persone famose coinvolte nella pornografia deepfake senza il loro consenso. Attrici, star della TV, musicisti e YouTuber sono vittime di una pratica utilizzata da persone ignobili che sfrutta l’intelligenza artificiale per sovrapporre volti sul materiale pornografico.

I ricercatori hanno effettuato lo studio sui cinque siti web deepfake più visitati del Regno Unito ed ha rivelato che quasi 4.000 personaggi famosi sono elencati tra le personalità nei video disponibili. La cosa più impressionante è il numero di visite: hanno raggiunto le 100 milioni di visualizzazioni in soli tre mesi.

Le app per il deepfake ancora disponibili: il fenomeno continua

Tra le vittime di questa pratica vi è anche la presentatrice di Channel 4 News Cathy Newman, che ha espresso il suo sgomento per questa violazione terribile della sua persona. Newman ha il timore che qualcuno possa credere che una versione fasulla sia effettivamente lei. Anche se presenti sui siti deepfake, questo non esclude la loro diffusione in altre parti del web dove non è specificato la natura del video e che si tratti o meno di intelligenza artificiale.

L’entrata in vigore dell’Online Safety Act il 31 gennaio, per quanto abbia segnato un momento importante nella battaglia contro l’uso di questa tecnica, non ne ha effettivamente vietato la creazione, ha reso illegale solo la condivisione, lasciando uno spiraglio a chi continua ad utilizzare il deepfake. Le testimonianze delle vittime raccolte durante l’indagine rivelano l’impatto devastante di queste azioni fortemente degradanti. Sophie Parrish ha descritto l’esperienza di scoprire le immagini fittizie che la ritraevano nuda come violenta, sconcertante e inaccettabile.

Google e Meta hanno entrambe assicurato di essere consapevoli della gravità di questo tipo di contenuto e sono attualmente impegnate nel cercare di migliorare le protezioni per aiutare le vittime. Per quanto le autorità o le società stiano agendo, ciò non toglie che le app per la creazione di deepfake negli store siano ancora disponibili ed usufruibili, richiedendo che vengano presi provvedimenti immediati contro il fenomeno.

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Pubblicato da
Rossella Vitale