Mega sanzione in inflitta dall’AGCM ai danni della filiale italiana di Verisure per motivazioni riguardanti la trasparenza e la correttezza nelle pratiche commerciali. Con una multa di 4 milioni e 250 mila euro, Verisure è ritenuta responsabile di quattro condotte che violano il Codice del consumo e di aver messo in discussione la fiducia dei consumatori, creando preoccupazioni nelle autorità per le partiche e le regolamentazioni della società.
Uno dei principali e gravi problemi evidenziati nell’accusa riguarda la comunicazione ingannevole utilizzata da Verisure attraverso gli spot televisivi, i cartelloni pubblicitari e persino sui suoi siti web. L’AGCM ha notato che la società non ha mostrato in modo chiaro e comprensibile che la sottoscrizione del contratto non implica l’acquisto dei sistemi di allarme, ma che il loro utilizzo è in comodato d’uso gratuito. Tale mancanza di trasparenza ha violato i diritti dei consumatori e non ha rispettato i contratti erogati, portando poi alla pena e al pagamento della sostanziosa multa.
Le motivazioni dietro la multa così importante
Un’altra preoccupazione riguarda l’ostilità durante il recesso del contratto. Verisure è stata accusata di complicare il processo di recesso, ritardando e persino ignorando le richieste dei propri clienti. In questo modo ha continuato a fatturare anche dopo la cessazione del servizio, del tutto inaccettabile. Questo comportamento gravoso ha causato disagio ai consumatori ed ha creato dubbi su quanto l’azienda si impegni per rispettare i diritti della clientela. Già soltanto con queste premesse una multa da parte dell’AGCM era già “preannunciata”.
Come se le prime due accuse non fossero già gravi, ad esse si aggiunge l’attivazione automatica del servizio alla firma del contratto, avvenuta senza il consenso esplicito dei consumatori, non rispettando la privacy e la loro volontà. I clienti, trovatisi in difficoltà, non hanno ricevuto alcun tipo di supporto e in molti non hanno potuto comprendere in che modo esercitare i propri diritti legali. La multa inflitta dall’AGCM è più che giusta, considerando queste motivazioni. Si spera che l’episodio crei un precedente che faccia comprendere alle società l’importanza della trasparenza e della correttezza nelle pratiche commerciali.