Il dibattito su SPID e la transizione alla Carta d’Identità Elettronica (CIE) rappresenta un tema centrale. Il Governo Meloni ha annunciato l’intenzione di abbandonare gradualmente il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) in favore della promozione della CIE come unica identità digitale nazionale gestita dallo Stato.
Una nuova identità digitale
Questo annuncio non ha sorpreso gli osservatori del settore. Già nel febbraio 2020, in veste di deputato, Alessio Butti aveva promosso un’azione simile impegnando il Governo a lavorare verso uno “SPID di Stato” con il Ministero dell’Interno come fornitore unico di identità digitale. Tuttavia, questa visione non è stata ancora realizzata.
Lo SPID si caratterizza per la presenza di diversi gestori che forniscono identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti. Ma l’uso di SPID è notevolmente aumentato, specialmente durante la pandemia, grazie ai bonus erogati tramite identità digitale. Il successo di SPID è stato persino inserito come obiettivo nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
La CIE offre un livello di sicurezza più elevato rispetto a SPID, arrivando al terzo livello secondo gli standard europei. Attualmente, diversi siti governativi consentono l’accesso sia tramite SPID che tramite Carta di Identità Elettronica, ma il governo sta valutando un’eventuale migrazione completa verso la CIE, in linea con gli standard europei sull’identità digitale.
Ma questa transizione non sarà priva di sfide. Butti propone il rilascio remoto della CIE entro 24 ore senza costi aggiuntivi e una transizione negoziata da SPID a CIE coinvolgendo anche i gestori privati. Questo potrebbe rivelarsi complicato senza causare disagi agli utenti.
La CIE per una sicurezza maggiore
È evidente che la discussione sulla transizione da SPID a CIE è complessa e richiede una pianificazione accurata. Il governo deve bilanciare la sicurezza e l’efficienza nell’implementare questa transizione, assicurandosi nel contempo che gli utenti non subiscano disagi nel processo. La fine dello SPID sarà un po’ come la fine di un’era, l’ultimo ricordo del periodo più oscuro del Covid.