L’acqua è uno degli elementi essenziali per la vita. Ma cosa succederebbe, in un futuro duramente colpito dalla crisi climatica, se questa venisse a mancare? Sarebbe un problema non da niente, direte voi, e questa paura purtroppo potrebbe avere un fondamento reale. Un problema che in realtà alcuni paesi della Terra, come sappiamo, sperimentano già da decenni, ma che grazie alle nuove tecnologie potrebbe avere un percorso diverso.
Si è ipotizzata, tra le altre una strana ma intrigante idea: la produzione di acqua in laboratorio tramite reazioni chimiche. Nella pratica, però, questo è un processo complesso e potenzialmente pericoloso. L’acqua, per essere formata in laboratorio, necessita l’utilizzo di idrogeno e ossigeno che richiedono enormi quantità di energia e presentano il reale rischio di esplosioni. Una cosa che in larga scala sarebbe poco fattibile.
Un esempio eclatante di questi rischi è stato il disastro dell’Hindenburg nel 1937, dove l’idrogeno utilizzato come gas di sollevamento causò una catastrofica esplosione . Sebbene l’incidente abbia dimostrato la possibilità di generare acqua come sottoprodotto di certe reazioni, ha fatto vedere in maniera molto chiara anche i suoi limiti. E’ evidente che serva un metodo più sicuro per rispondere alle crescenti esigenze idriche, ora in maniera ancora più urgente per colpa del cambiamento climatico.
Un’alternativa promettente è l’estrazione di acqua dall’atmosfera circostante. Sono stati condotti vari esperimenti, tra cui dispositivi per la condensazione dell’umidità atmosferica e tecnologie per la raccolta della nebbia. Purtroppo, nessuno di questi sistemi ha ancora raggiunto un livello di efficienza sufficiente tale da affrontare la crisi idrica su vasta scala.
Superare la crisi della mancanza d’acqua con tecnologie innovative è la sfida che dovrà affrontare l’uomo nel prossimo futuro. Garantire la produzione di una sostanza così essenziale per la vita sarà una priorità assoluta nella quale i governi dovranno investire. E’ necessario, poi, che lo sviluppo tecnologico vada di pari passo con quello etico e sostenibile, che garantisca questa essenziale risorsa a chiunque e senza ulteriori danni all’ambiente.