La curiosità se troppa, a volte, può condurre ad esiti disastrosi, una cosa che risulta valida anche nel mondo degli smartphone, e proprio questo è ciò che è accaduto di recente ad un utente Xiaomi. Ma spieghiamoci meglio partendo dall’inizio. Sotto lo pseudonimo di Eziosystem32, questo avventuroso individuo ha deciso, per ragioni che non conosciamo, di rimuovere un’app di sistema chiamata “Android System”. Un’operazione rischiosa, considerando che essa rappresenta la “colonna portante” del sistema operativo, anche se spesso non è sempre molto visibile.
Insomma, Ezio ha notato di poter rimuovere la piattaforma dal suo dispositivo, cosa che in genere non è possibile, e ha deciso di procedere con la sua disinstallazione. Quello che è seguito è stato un incubo tecnologico senza precedenti.
Cosa è successo allo io smartphone ?
Lo smartphone non ha più risposto, mostrando soltanto un messaggio ironico ma altrettanto inquietante: “Il sistema è stato distrutto”. Un colpo durissimo per Eziosystem32, il quale si è accorto che il suo telefono era praticamente diventato inutilizzabile. Questo incidente getta luce su una verità fondamentale, ovvero che Android non è immune agli errori umani.
Anche se la piattaforma è rinomata per la sua stabilità e flessibilità, ci sono certe linee rosse che gli utenti non dovrebbero mai oltrepassare e per le quali il sistema operativo non riesce sempre a garantire un controllo preventivo.
A tale episodio è seguita poi la risposta di Xiaomi. L’azienda ha infatti affermato che è possibile che il cellulare posseduto da Ezio, fosse un prototipo o un modello di sviluppo, motivazione che spiegherebbe in parte la sua strana configurazione. In ogni caso, ricordate che rimuovere o disattivare io le app di sistema, anche solo per curiosità, può portare a conseguenze catastrofiche. Le applicazioni di sistema sono definite tali per un motivo, e la loro integrità è vitale per il funzionamento stabile del dispositivo.