L’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha annunciato il lancio imminente di un’iniziativa che potrebbe cambiare per sempre il modo in cui sia analizzano i dati raccolti durante le missioni per l’osservazione terrestre. Dopo ciò che accaduto durante la missione ERS-2, schiantatosi sul suolo, l’ESA ha progettato un’ assistente virtuale all’avanguardia ideato per fornire analisi più dettagliate su tutte le informazioni ambientali condivise provenienti dagli studi sulla terra. Tale tecnologia prende spunto dal conosciuto ChatGPT, ma possiede una marcia in più, oltre che avere un obiettivo totalmente differente.
Il nuovo assistente digitale dell’ESA riuscirà a fare ciò che non riescono le tecnologie esistenti: comprendere ed analizzare i dati con estrema precisione anche quando sono allo stato grezzo e non ancora elaborati. L’Agenzia ha addestrato l’IA proprio per partire da questa tipologia di informazioni in modo da superare le limitazioni degli algoritmi tradizionali dei sistemi di apprendimento automatico.
La tecnologia dell’ESA: come potrebbe cambiare l’ambiente terrestre
L’obiettivo principale di questo assistente digitale è quello di rendere i dati di osservazione terrestre facilmente leggibili e studiabili in poco tempo, senza troppe elaborazioni. Con questa tipologia di tecnologia l’ESA sarà finalmente in grado di interpretare i dati ambientali indispensabili per la ricerca scientifica sulla conservazione della natura. Giuseppe Borghi, responsabile di ESA Φ-lab, si è mostrato molto entusiasta del progetto in corso, evidenziando i progressi raggiunti in confronto ai modelli sviluppati in precedenza.
Attraverso l’utilizzo di un assistente digitale in grado di interpretare autonomamente i dati di osservazione della Terra, la comprensione del nostro stesso pianeta diverrà semplice, quasi alla portata di tutti. I dati a disposizione ora saranno dettagliati e completi e i ricercatori potranno darsi da fare per influenzare le politiche ambientali fornendo informazioni cruciali per influenzare la gestione delle risorse naturali e le strategie per la lotta al cambiamento climatico. Si spera, quindi, che il progetto dell’ESA e questa nuova intelligenza artificiale facciano davvero la differenza nella ricerca per la salvaguardia del nostro pianeta, dando lo sprint che mancava per trovare una soluzione a lungo termine contro i danni causati dall’uomo.