Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha dichiarato che non ci sono attualmente piani per bloccare l’app, ma che Durov non può ignorare quanto successo. Peskov, continuando a parlare con il sito mediatico russo Life, ha dichiarato che Telegram anche se una risorsa tecnologica impressionante, ultimamente sembra essere sempre più spesso uno strumento nelle mani dei terroristi che sfruttano la piattaforma per portare avanti i loro attacchi.
Nello specifico, l’agenzia di stampa statale RIA Novosti ha dichiarato che i terroristi hanno organizzato l’assalto al Crocus, reclutando uomini, tramite un canale radicale presente su Telegram e denominato “Voce del Khorasan”. Il canale appartiene all’ala tagika dello Stato islamico, controllata dalla cellula afghana “Vilayat Khorasan
” (ISIS-K).A conferma di ciò, uno dei quattro del commando, durante il suo interrogatorio con le forze di sicurezza russe, sembra aver affermato di essere stato reclutato da individui sconosciuti proprio su Telegram.
L’app di messaggistica sta diventando sempre più nota ed utilizzata in tutto il mondo con centinaia di milioni di dollari di nuovi utenti. Il CEO di Telegram, nei giorni scorsi, ha affermato di voler rilasciare un chatbot di intelligenza artificiale per il servizio clienti. Inoltre, investendo nell’AI la piattaforma intende risolvere i problemi di moderazione che sono stati registrati diverse volte.
Secondo alcuni ricercatori, nonostante le modifiche apportate, Telegram resta un focolaio di attività criminali di diversa natura. Anche Anton Gorelkin, membro della Commissione per la politica dell’informazione, le tecnologie dell’informazione e le comunicazioni della Duma, ha espresso il suo dissenso verso Durov. Gorelkin ha affermato che il CEO debba intervenire attivamente per combattere l’uso di Telegram da parte dei terroristi.