Microsoft ha annunciato un’ottima notizia per gli sviluppatori. Copilot, il servizio di intelligenza artificiale sarà presto in grado di funzionare in locale sui computer. A dichiararlo ed Intel, evidenziando i miglioramenti nelle prestazioni generale soprattutto nelle operazioni basilari.
L’aggiornamento non sembra però essere pensato per tutti gli utenti. I dispositivi che potranno sfruttare Copilot in locale dovranno essere dotati di un’unità di elaborazione neurale (NPU) di ultima generazione. Questi richiedono una potenza di oltre 40 TOPS, ovvero trilioni di operazioni al secondo. Tale capacità è ben superiore rispetto a quella offerta dai computer di fascia media. Le informazioni presentate è quanto sappiamo riguardo i dispositivi già in commercio. Intel ha però dichiarato che i prossimi PC AI saranno dotati della capacità di eseguire in locale più elementi di Copilot.
Copilot lavora in locale: ecco come
Al momento, Copilot esegue le sue funzioni sul cloud, approccio che introduce un certo ritardo, anche per le richieste più semplici. Un continuo ritardo diventa molto fastidioso per i compiti quotidiani che diventano molto più snervanti ed impegnative. L’esecuzione in locale, invece, grazie alle NPU integrate, potrebbe ridurre questo lag, migliorando anche le prestazioni e la privacy degli utenti.
Attualmente, Windows non sfrutta molto le NPU. Le uniche volte in cui queste vengono usate riguardano l’esecuzione di effetti video, come ad esempio la sfocatura dello sfondo offerta alle webcam di Surface Studio. Altri sistemi, come ChromeOS e macOS, utilizzano già da tempo la potenza delle NPU. Questi le sfruttano per diverse funzioni di elaborazione video, insieme a OCR, trascrizione e traduzione in tempo reale e molto altro ancora.
I chip Lunar Lake di Intel, potrebbero arrivare nel 2025, e saranno dotati di una velocità NPU tripla rispetto a quella registrata dai dispositivi attuali. Inoltre, il gigante dei chip ha annunciato anche un kit di sviluppo per i PC AI. Il kit si basa sull’ASUS NUC Pro che utilizza il suo attuale silicio, ovvero Meteor Lake per il suo funzionamento.