L’Unione Europea vorrebbe vietare la riparazione dei veicoli con più di 15 anni, questa è la notizia che si sta diffondendo tramite il passaparola e sui social. Tuttavia, partiamo immediatamente sottolineando il polverone sollevato da questa nuova politica dell’UE non è altro che una fake news.
Le preoccupazioni che affliggono gli automobilisti Italiani in merito al diffondersi di questa notizia sarebbero assolutamente condivisibili. Considerando che l’età media del parco circolante auto nella Penisola è molto alto, si arriva ai 12,5 anni, il presunto limite imposto dall’Unione Europea spaventa più di un utente.
Bisogna, però, fare chiarezza in merito! Il fraintendimento nasce da una proposta avanzata dalla Commissione Europea nel luglio 2023. Come indicato da EuroNews, l’obiettivo dell’UE era quello di modificare una vecchia direttiva risalente agli anni 2000 in merito allo smaltimento e alla rottamazione di vecchie auto.
L’Unione Europea non vuole bloccare la riparazione delle vecchie auto ma regolamentare meglio il mercato dell’usato
Infatti, l’obiettivo della Commissione è quello di definire con chiarezza quali veicoli possono essere considerati auto usate. In questo modo è possibile differenziarle nettamente da quelle ritenute a fine vita che invece devono essere rottamate.
Attraverso la proposta del 2023, l’Europa punta a privilegiare vetture che abbiano una impronta ambientale migliore. Ne consegue che, tutte le vetture con più di 15 anni di vita non potrebbero più essere reimmesse nel mercato attraverso la vendita di auto usate.
Questa pratica è attualmente molto diffusa e permette il rientro fraudolento di vetture da rottamare nel mercato dell’usato. L’impatto ambientale è enorme, così come i disagi per gli utenti che si trovano una vettura datata e inquinante tra le mani.
La normativa, se dovesse entrare in vigore, andrebbe a definire i limiti entro cui operare. I veicoli con più di 15 anni dovrebbero essere considerati rifiuti e rottamati senza ulteriori possibilità. Si potrebbe procedere con la vendita come auto usate solo per le vetture più “recenti” caratterizzate da motorizzazioni più “green” e con un tasso di riparabilità più alto. L’obiettivo è quello di eliminare definitivamente i veicoli a fine vita, caratterizzati da motorizzazioni ad alte emissioni di elementi nocivi dalle strade.