Il PIRACY Shield non funziona, abbonamenti IPTV ancora a gonfie vele

La questione che riguarda la pirateria streaming e le IPTV è purtroppo di rilievo ogni giorno. Tanti sono gli utenti che si abbonano al servizio illegale comportando dei danni impressionanti sia alle grandi aziende che a quei contenuti ci lavorano sul serio, sia al governo stesso.

Proprio durante gli ultimi tempi sono state istituite delle nuove contromisure che puntano a bloccare proprio la diffusione dei contenuti che risultano protetti da copyright. Stando a quanto riportato, la misura più importante è il Piracy Shield, un vero e proprio scudo che dovrebbe essere in grado di identificare rapidamente IP e DNS bloccandoli in poco tempo.

Sebbene fino ad oggi sia stato riferito di grandi operazioni da parte di questa risorsa, non si sa precisamente quali siano i siti bloccati. Stando a quanto riportato però ci sarebbero diversi errori alla base che non renderebbero sicuro la piattaforma Piracy Shield contro le IPTV.  Tra gli errori ci sarebbe l’oscuramento di un indirizzo IP Cloudflare.

Piracy Shield potrebbe essere troppo imprecisa: sono molti gli errori, altro che blocco IPTV

È stato riferito che la grande piattaforma americana che distribuisce contenuti sul web nota con il nome di Akamai, avrebbe visto alcuni dei suoi IP improvvisamente e immotivatamente bloccati da Piracy Shield.

Oltre a queste imprecisioni, ci sarebbe anche un altro problema: il codice sorgente di Piracy Shield sarebbe improvvisamente finito in rete. Ad essere compresi sarebbero anche i filesystem, le API e la documentazione interna.

Ben nove archivi di dati e il codice sono stati pubblicati sul web con un annuncio sia in inglese che in italiano. Stando a quanto scritto al suo interno, Piracy Shield viene descritta come un tentativo all’italiana di combattere la pirateria sul web ma anche come una porta pericolosa che va verso la censura. Il fatto che blocchi improvvisamente degli indirizzi IP legittimi costituisce un pericolo di enorme portata. Questo è in breve quanto detto nella nota che segue tutti i dati pubblicati sul web.

Articolo precedenteWhatsApp rivoluziona l’esperienza utente con l’ultimo aggiornamento
Articolo successivoLinkedIn si reinventa, arrivano i feed di video brevi alla TikTok