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Serrote do Letreiro, il sito dove uomo e dinosauro s’incontrano

Nel sito Serrote do Letreiro i disegni dell’uomo e le orme dei dinosauri convivono pacificamente

Nella remota municipalità di Sousa, nello stato brasiliano di Paraíba, un tesoro archeologico e paleontologico senza precedenti è emerso, gettando luce su un dialogo millenario tra la Terra e i suoi antichi abitanti. Il sito di Serrote do Letreiro si presenta come una cattedrale naturale, dove le orme fossilizzate dei giganti del Cretaceo Inferiore si intrecciano con le petroglifi, testimonianze artistiche scolpite nella pietra dall’uomo precoloniale.

 

Disegni antichi e orme passate

Qui, le impronte lasciate da teropodi, sauropodi e iguanodonti si fondono con le incisioni rupestri, creando un’atmosfera di magia e mistero che sfida l’immaginazione. I ricercatori, colpiti dalla singolarità di Serrote do Letreiro, evidenziano come l’arte rupestre non solo coesista, ma sembri interagire con le antiche tracce dei dinosauri. La precisione delle incisioni, eseguite senza danneggiare le orme preistoriche, testimonia il rispetto degli artisti verso questi testimoni della preistoria.

Le incisioni, prevalentemente di natura geometrica, rivelano una varietà di motivi che riflettono la complessità culturale degli antichi popoli del Brasile. Dalle forme circolari con linee radiali a simboli evocativi di stelle e serpenti, ogni petroglifo sembra narrare una parte di una storia più ampia, un dialogo silenzioso ma eloquente con i giganti che un tempo dominavano quei territori.

 

Preservare Serrote do Letreiro

La scoperta di Serrote do Letreiro non è solo un tributo alla bellezza dell’arte rupestre e alla grandiosità del mondo naturale, ma anche un appello urgente. I ricercatori sollecitano azioni immediate per preservare questo sito straordinario, affinché continui a ispirare e istruire le generazioni future, testimoniando l’incredibile connessione tra l’uomo e il dinosauro. In un mondo in cui il tempo sembra dilatarsi e fondersi, Serrote do Letreiro ci ricorda che, nonostante la distanza temporale, condividiamo un legame indissolubile con il passato che plasmò la nostra terra.

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Pubblicato da
Margherita Zichella