Il progetto russo sembra avere soprattutto un obiettivo, ovvero quello di consolidare l’industria tecnologica interna per poter ridurre la dipendenza dell’industria russa dai fornitori esterni. Il progetto è molto ambizioso. Putin ha posto come scopo ultimo la creazione di un intero e completo ecosistema di gaming, in grado di competere con tutte le piattaforme attualmente presenti sul mercato.
Ci sono però degli ostacoli da superare. Questi nascono soprattutto a causa delle brevi tempistiche. Per realizzare e sviluppare la piattaforma è stato messo a disposizione un tempo limitato. La data di scadenza fissata è, infatti, il 15 giugno
di quest’anno.Alcuni esperti ed analisti si sono dichiarati scettici riguardo la possibilità effettiva di realizzare questa impresa, ancor più se consideriamo i tempi ristretti che sono stati posti. Considerando delle tempistiche attuali, un simile progetto potrebbe richiedere all’incirca 5 o 10 anni per il totale sviluppo.
Anche se sono presenti diverse criticità riguardo questa iniziativa, la presentazione del progetto rappresenta un evidente tentativo di rafforzare la produzione tecnologica russa. A tal proposito, è esemplificativo l’attivazione di un impianto di produzione di wafer in silicio nella regione di Kaliningrad (Chernyakhovsk). L’impianto prevede di produrre annualmente fino a circa 200milioni di wafer, per creare una filiera interna che sia soprattutto autosufficiente.
Se il progetto di Putin andasse in porto porterebbe non solo ad un rafforzamento della posizione tecnologica della Russia all’interno del mercato globale. Questo non solo nel settore gaming e della produzione di software, ma anche per un processo di rilancio dei semiconduttori russi. Scenari di questo tipo potrebbero aprire uno spiraglio a collaborazioni internazionali per rispondere alla crescente domanda di chip che riguarda il mercato globale.