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Attenzione a chi spia le chat WhatsApp: come tutelarsi?

Il mondo intero è andato alla ricerca di modi diversi per poter comunicare con amici e familiari durante il lockdown. Da quel momento le app di messaggistica hanno registrato un aumento considerevole di utenti. In particolare, WhatsApp è ancora la piattaforma prediletta dagli utenti. Nonostante gli indubbi ed evidenti vantaggi, WhatsApp cela anche alcuni rischi che non si può ignorare.

Le chat di WhatsApp possono essere spiate?

L’app di Meta viene utilizzata per conversazioni personali, ma anche per comunicare con i propri colleghi.  Proprio per la sua versatilità è importante impegnarsi per tenerla sempre al sicuro e proteggerla dai possibili rischi relativi alla privacy. Ci sono casi in cui le conversazioni su WhatsApp possono essere spiate da criminali informatici che intendono appropriarsi di dati ed informazioni sensibili.

Ma come capire se dei malintenzionati spiano le nostre chat? Ci sono alcuni segnali che, se notati, possono mettere in evidenza una situazione critica in cui la nostra privacy è stata compromessa

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Il primo indizio riguarda la batteria del proprio smartphone. Se il cellulare in questione ha qualche anno di più un calo della batteria è normale. Ma se la batteria improvvisamente presenta un calo delle proprie prestazioni potrebbe celare la presenza di qualcuno che sta cercando di accedere al dispositivo per spiare (tra le altre cose) le conversazioni su WhatsApp.

Un secondo indizio che deve metterci in allarme riguarda la lista dei contatti su WhatsApp. Per motivi di sicurezza bisogna ogni tanto scorrere la lista dei propri contatti. Se durante questo processo viene notata la presenza di un numero sconosciuto che non è stato mai aggiunto questo deve essere subito bloccato ed eliminato. Potrebbe rappresentare un tentativo di accesso anomalo alla piattaforma di messaggistica.

Infine, per tutelarsi e cercare di prevenire questo genere di attacchi alla propria sicurezza può essere utile cambiare con frequenza la password dei propri account social, comprese quelle legate all’utilizzo di WhatsApp.

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Pubblicato da
Margareth Galletta