Svagarsi è per noi di fondamentale importanza. Poter guardare film, serie tv, ascoltare musica e spegnere anche per solo un attimo il cervello o concentrare l’attenzione su qualcos’altro ci aiuta letteralmente a mantenere la sanità mentale. Purtroppo però l’intrattenimento ha un prezzo e pure alto. Le piattaforme streaming che sono ormai la nostra casa, come Netflix o Spotify, continuano ad aumentare i costi dei loro abbonamenti mettendo a dura prova le nostre povere tasche.
Proprio dall’app musicale giungono altre cattive notizie su un incremento dei costi dei piani imminente che potrebbe avere ripercussioni non solo sull’utenza, ma anche sul mercato della categoria in generale.
Quali saranno i mercati colpiti? Quanto costerà ora Spotify?
Al momento, l’aumento delle tariffe è previsto solo per specifici mercati. Si parla di incrementi che vanno da 1 a 2 dollari al mese, in base al piano sottoscritto. Questo mese, durante la prima fase del cambiamento, saranno coinvolti Paesi come tra il Regno Unito, il Pakistan e l’Australia, mentre più avanti, nel corso dell’anno, verranno raggiunti anche gli utenti statunitensi. Anche se l’Italia sembra non essere coinvolta dalla decisione di Spotify perché non colpita direttamente, bisogna guardare il tutto da una diversa prospettiva per capire che anche il mercato nostrano potrebbe pagarne le conseguenze.
Le voci che circolano online suppongono che presto vi sarà un nuovo abbonamento specifico per podcast e musica, in linea con la crescente popolarità di queste categorie su Spotify. Le motivazioni dietro ai rincari dei piani sembrano derivare dalla necessità della piattaforma di coprire i costi delle innovazioni recenti. Da poco hanno infatti aggiunto nuove funzioni e nuovi contenuti come gli audiolibri.
Dovremo ancora attendere per sapere se anche a noi toccherà la stessa sorte e se dovremo pagare una cifra più alta per poter usare Spotify. Per quanto riguarda i podcast, anche sull’abbonamento la piattaforma non ha effettuato direttamente comunicazioni. Occhio alle notizie e alle comunicazioni dell’app se non volete ritrovarvi a pagare improvvisamente di più senza saperlo.