Il Monte Sinai, una montagna nota anche come Jabal Musa, che si è ritrovata al centro di vicende storiche, religiose e indagini scientifiche. Questa montagna, secondo i racconti, rappresenta il luogo dove Dio fece ricevere a Mosè le tavole della legge con i 10 comandamenti. Questa montagna comunque potrebbe avere più di un ubicazione, vediamo dove.
Jabal Musa, tra vicende storiche, fatti religiosi e indagini, ecco la montagna d’Israele.
Ai piedi del Monte Sinai si erge un monastero, chiamato il monastero di Santa Caterina. Quest’ultimo è stato identificato come il monastero più antico del mondo abitato da cristiani, esso è anche considerato il custode della biblioteca presente. Venne fondato nel sesto secolo dopo cristo, dove si credeva che era il luogo nel quale Mosè assistette al miracolo, dove vide un rovereto che ardeva senza consumarsi. All’interno della cappella si trova avvolta al suo interno la presunta roccia fonte dei Dieci Comandamenti. Nonostante Jabal Musa è riconosciuto da tutti come il Monte Sinai, alcune fonti storiche e anche gli scritti sacri ci suggeriscono la sua ubicazione verso la parte meridionale, sempre nella penisola del Sinai. Basandosi sulle narrazioni la fuga degli Israeliti avvenne verso Sud come dichiarato dal Dr. Thomas Williams, supponendo così una ubicazione nella parte meridionale.
Tuttavia la ricerca di questo monte si sta estendendo sempre più toccando anche parti dei confini Egizi, territori come la Giordania, l’Israele e l’Arabia Saudita. Gli studiosi sono giunti ad almeno 14 diverse localizzazioni, ognuna di esse supportate e motivate da diverse interpretazioni storiche e degli scritti sacri. Alcuni esperti ritengono che comunque il monte Sinai non fa parte di una località precisa, ma va a raffigurare un amalgamo di miti e leggende diffuse nel Medio Oriente. Questa teoria è suggerita da studiosi come Jacob F. Love, che va a dichiarare il Monte Sinai come un luogo sacro, di carattere spirituale, simbolico.