Suddetto algoritmo si basa su un sistema automatico che reagisce nel momento in cui vengono utilizzate determinate parole, immagini, link o contenuti che non rispettano le norme generali del social. In molti però si sono chiesti se questo sistema funziona davvero. I dubbi sono nati considerando che su Facebook ormai si trova di tutto. Inoltre, non sono stati forniti dettagli utili sui possibili parametri di reazione.
L’algoritmo di auto–moderazione di Facebook sembra avere un funzionamento alquanto particolare. Essere attenti a ciò che si pubblica è sempre un bene, così come scegliere con cura le parole più corrette. Peccato che a Facebook non basti. E a volte anche contenuti “puliti” vengono bloccati
dal social di Meta.Un recente esempio di questa situazione è un post che parla di energia e mercato elettrico. Nulla di violento o inappropriato, eppure è stato contrassegnato come contenuto forte e violento dalla community. Cosa c’è di così violento in un post del genere? Niente, eppure questa è la situazione. Non si può nemmeno parlare di caso sporadico visto che sono continue ed anche recenti le discussioni avvenute riguardo questo argomento.
Facebook è pieno di contenuti complottisti, spam e pubblicità scam. Al di là delle possibili colpe personali, è scontato chiedersi perché post di questo tipo non vengano nemmeno bloccati, mentre altri che non hanno nulla di sbagliato vengono penalizzati, portando anche ad alcuni problemi relativi alla visibilità della pagina che viene coinvolta in un uragano simile.
Motivazioni valide non ce ne sono. Quindi l’unica cosa da fare è quella di essere previdenti e attendere se ci siano cambiamenti da parte di Facebook.