Tutto ha avuto inizio con il gigante taiwanese per la produzione elettronica, Foxconn, che ha deciso di spostare i processi produttivi legati all’intelligenza artificiale dalla Cina al Messico.
Questa decisione è stata ponderata sulla base di due fattori principali. Tra cui spiccano soprattutto le sanzioni statunitensi e gli accordi di libero scambio.
Secondo alcune voci di corridoio, sembra che Foxconn non sarà l’unica azienda a spostarsi. Anche altre aziende taiwanesi starebbero riorientando parte della loro produzione fuori dalla Cina. Questa decisione dipende anche dalle forti richieste dei clienti occidentali soprattutto statunitensi.
L’accordo commerciale denominato USMCA, siglato nel 2020, ha velocizzato il processo con alcuni investimenti piuttosto elevati.
Seguendo la nuova dinamica che si sta creando sembra che il Messico
stia diventando un importante hub produttivo per le aziende dell’USMCA.Tornando alla decisione di Foxconn, le organizzazioni commerciali interne messicane hanno accolto con favore questo progetto in un chiaro segnale di cambiamento all’interno del Paese.
Inoltre questo spostamento mette in evidenza una situazione problematica dal punto di vista geopolitico con dissidi tra Stati Uniti e Cina. In questo contesto, la produzione cinese sembra essere diventata particolarmente fragile e rischiosa. Dopo gli ultimi eventi sembra proprio che il Messico stia diventando sempre più attraente dal punto di vista della produzione tecnologica. Il tutto diventa ancora più complicato considerando che il principale settore, attualmente coinvolto negli spostamenti, è proprio l’AI. Un settore in continua crescita e sviluppo che sembra pronto a rivoluzionare la vita stessa sul pianeta. Per il momento queste sono le uniche informazioni in nostro possesso. Non possiamo fare altro che aspettare che si delinei maggiormente il nuovo quadro tecnologico e politico mondiale.