Il nuovo servizio, che in Italia potrebbe rappresentare una nuova versione di Trova il mio dispositivo, è molto simile a quello che Apple ha fatto con Dov’è. Quindi come funziona nel dettaglio la nuova funzione in arrivo.
Una delle caratteristiche principali realizzate per questo nuovo servizio di Google permette di localizzare i dispositivi anche quando spenti.
Find My si basa su una rete enorme di dispositivi che sono connessi tra loro tramite l’uso del Bluetooth. In realtà, non si può parlare di connessione. Piuttosto si tratta di un link che ad intervalli di tempo rimbalza da un dispositivo Android ad un altro. I server di Google utilizzano questo passaggio per tracciare dove e quando si trova uno specifico dispositivo che è stato associato ad uno specifico account.
L’universo di Find My di Google potrebbe essere rappresentato con una sorta di ragnatela con tutti i dispositivi che ruotano tra di loro. La posizione del dispositivo è crittografata. Dettaglio importante perché garantisce agli utenti che nessuno, nemmeno Google, potrà accedere alla posizione del dispositivo localizzato.
La forza di questa nuova funzione risiede nella possibilità di leggere in modo corretto la posizione geografica. Ma come è possibile che riesca a trovare anche i dispositivi spenti? Questa particolare funzione del servizio di Google funziona solo con determinati dispositivi Android che supportano quel determinato tipo di alimentazione minima per i componenti emittenti e riceventi i segnali Bluetooth per la localizzazione tramite Find My.
Ci sono già alcuni utenti che hanno ricevuto questa funzione offline. Per poterla attivare bisogna recarsi nelle impostazioni di Android e seguire le indicazioni fornite da Google stesso per poter attivare Find My.