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Meta si impegna per la trasparenza: etichette per contenuti generati da intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è definita la tecnologia del secolo e tra poco tempo sarà davvero difficile utilizzare internet e gli strumenti di navigazione senza imbattersene.

Molte aziende hanno già integrato l’AI nelle loro applicazioni e nei loro dispositivi per cercare di migliorare ulteriormente l’esperienza dei loro utenti e dei loro consumatori.

Si tratta indubbiamente di uno sviluppo tecnologico incredibile e, se utilizzato nel modo corretto, veramente utile in molti campi, ma l’intelligenza artificiale sta già generando non poche polemiche e c’è una parte di popolazione che crede che porterà delle modifiche non del tutto positive al nostro mondo.

Negli ultimi tempi infatti, ha spopolato una nuova e pericolosa tecnologia basata sull’AI, il deepfake, che consiste nella manipolazione di contenuti multimediali come foto, video e audio utilizzati per creare delle truffe. Infatti, tramite il deepfake è possibile sostituire il volto di una persona in una foto o in un video con quello di un’altra, per farle pronunciare o fare le cose del soggetto reale del contenuto multimediale.

Per evitare situazioni di questo tipo e promuovere una trasparenza maggiore, Meta integrerà sui suoi social le etichette per tutti i contenuti postati generati con l’intelligenza artificiale.

Meta introduce le etichette per i contenuti generati con l’AI: cosa cambia per gli utenti?

A partire da maggio 2024 tutti i contenuti multimediali generati con l’intelligenza artificiale e postati su Facebook, Instagram e Threads, avranno l’etichetta con scritto ‘Made with AI’.

In questo modo Meta cerca di creare un ambiente con una maggiore trasparenza per i propri utenti, segnalando così tutte le foto e i video che non sono reali, con l’obiettivo di limitare gli inganni e le truffe.

La decisione di introdurre le etichette è stata presa proprio a causa del timore delle conseguenze che contenuti multimediali alterati potrebbero generare e dopo un lungo periodo di consultazioni e sondaggi.

 

 

 

 

 

 

 

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Pubblicato da
Federica Iazzi