Una nuova indagine globale, presentata durante il secondo Freedom of Mobility Forum, ha messo in evidenza che più della metà degli abitanti delle zone rurali presenta una scarsa propensione per le soluzioni ecologiche. Questo dettaglio rappresenta un ostacolo non trascurabile per il progresso della mobilità sostenibile.
Lo studio in questione ha coinvolto i cittadini di cinque paesi: Stati Uniti, Francia, Marocco, India e Brasile. I risultati ottenuti rivelano che solo un numero ristretto di cittadini, tra quelli intervistati, ha iniziato a cambiare le proprie abitudini relative alla mobilità. Meno del 10% dei soggetti interessati hanno adottato delle scelte sostenibili per i trasporti
. Tra queste soluzioni troviamo auto elettriche, mezzi di trasporto pubblico con basse emissioni, ecc. Inoltre, la maggioranza degli individui intervistati ritiene che il potere d’acquisto e le infrastrutture scarse sono il reale ostacolo per l’ingresso alla mobilità pubblica.In generale, la tendenza alla transizione elettrica varia a seconda delle zone di residenza, urbane e rurali. Inoltre, è stata riscontrata una maggiore riluttanza, nelle zone rurali, tra gli utenti tra le fasce di età più alte. Le persone più ansiane sono meno propense a cambiare le proprie abitudini relative alla mobilità.
A tal proposito, è importante mettere in evidenza che il prezzo della benzina continua ad aumentare, ed anche in Italia, la soglia è arrivata a circa 2,10 euro al litro che potrebbe anche arrivare a 2,5 euro con l’arrivo dell’estate. Le motivazioni sono varie e vanno dalla catena di approvvigionamento del greggio fino ad arrivare alle continue tensioni in Medio Oriente e in Ucraina.