Le ultime su TikTok negli Stati Uniti è che sia di nuovo al centro delle discussioni, ma stavolta la questione riguarda anche l’intelligenza artificiale. Vinod Khosla, un investitore di OpenAI, ha fatto delle dichiarazioni piuttosto forti sull’app di ByteDance, definendola addirittura “un’arma di sovversione alimentata dall’intelligenza artificiale”.
Le sue parole sono apparse su un editoriale del Financial Times e hanno sollevato non poche polemiche. Secondo Khosla, TikTok sarebbe uno strumento manipolativo orchestrato dal Partito Comunista Cinese per influenzare gli americani. La sua accusa è pesantissima: paragona il social addirittura al Fentanyl, sottolineando che sarebbe sotto il diretto controllo del PCC.
L’accusa è proprio così diretta, senza mezzi termini: “TikTok è un Fentanyl programmabile i cui effetti sono sotto il controllo del Partito Comunista Cinese“. Khosla aggiunge che né lui né la sua azienda trarrebbero vantaggi dalla vendita delle attività di TikTok negli Stati Uniti, quindi il suo interesse non è economico.
Secondo Khosla, l’algoritmo di TikTok, alimentato dall’intelligenza artificiale, è completamente nelle mani del PCC. Questo lo porta a suggerire di trattare l’app come uno strumento di sovversione, paragonabile alle armi e ai materiali per la difesa nazionale. Per sostenere il suo punto di vista, Khosla cita il precedente del ban imposto a Huawei dall’amministrazione Trump per preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale.
Ma qui si apre un dibattito che va ben oltre TikTok inteso come semplice social. Khosla solleva la questione della sicurezza nazionale, suggerendo che TikTok debba essere valutata come una minaccia potenziale agli Stati Uniti. Secondo lui, riconoscere TikTok come un’arma di sovversione basata sull’intelligenza artificiale è fondamentale per la sicurezza del paese.
Queste dichiarazioni alimentano il dibattito sulla gestione delle piattaforme sociali e sul ruolo dell’intelligenza artificiale nella manipolazione dell’opinione pubblica, di cui abbiamo già parlato in maniera più specifica in passato. Sollevano inoltre domande importanti sulla regolamentazione delle tecnologie emergenti e sul loro impatto sulla politica e sulla società.
In un mondo sempre più complesso, connesso e digitalizzato, le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale e sulla manipolazione delle informazioni sono più rilevanti che mai. TikTok è solo un esempio di come le nuove tecnologie possano servire per scopi ben lontani da quelli dichiarati, influenzando opinioni e comportamenti degli utenti che li utilizzano. Queste sono riflessioni obbligatorie in tempi come questi, in cui il futuro dell’era dell’intelligenza artificiale si sta ancora costruendo.