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Transizione ecologica: c’è bisogno di un accordo per il Green Deal

Luca De Meo invia una lettera indirizzata ai politici europei per chiedere un piano concreto per l’intera Unione Europea. Alla base troviamo la richiesta di una maggiore cooperazione per affrontare le sfide tecnologiche e geopolitiche attuali. Il manager italiano, nelle vesti di presidente di ACEA, richiede un solido accordo industriale per poter realizzare il Green Deal.

De Meo, a tal proposito, ha partecipato ad un incontro con 13 amministratori delegati del settore automotive, insieme a Wopke Hoekstra, commissario per il Clima. Ancor prima c’è stato anche un incontro con Charles Michel, presidente del Consiglio europeo. Approfittando di questi incontri il manager italiano ha ribadito che per ottenere una vera transazione ecologica non bastano le sole case automobilistiche.

L’Europa unita verso la realizzazione del Green Deal

Le case automobilistiche europee sono impegnate per la decarbonizzazione, investendo oltre 250 miliardi di euro nel processo di elettrificazione. Questo passo è molto importante, ma non basta per realizzare una completa transizione.

L’impegno dell’Europa deve focalizzarsi sulla creazione delle condizioni per la competitività e la domanda di mercato per le auto elettriche. Comprese in questo progetto, devono esserci anche le infrastrutture di ricarica e quelle per il rifornimento di idrogeno. Inoltre, è importante garantire anche una fornitura abbastanza sufficiente

di materie prime critiche ed un migliore accesso a finanziamenti ed inventivi di mercato. Dunque, sarà necessaria una strategia industriale olistica per realizzare le ambientazioni europee green.

In questo contesto, l’industria delle automobili si sta impegnando per poter compiere una grande trasformazione. Quest’ultima prende forma del processo di cambiamento in atto che dovrebbe condurre alla realizzazione concreta di alcuni obiettivi davvero ambiziosi. Il primo tra tutti riguarda la riduzione delle emissioni di CO2. Fornitori e produttori automobilistici vogliono mantenere la produzione in Europa, garantendo posti di lavoro e investimenti. Purtroppo, considerando la feroce concorrenza globale e le risorse critiche, l’aumento dei costi relativi al contesto bellico e il panorama geopolitico in continuo cambiamento, le sfide diventano sempre più complesse. Proprio per questo l’Europa deve rafforzare la propria competitività per costruire un business case che possa essere più solito per poter permettere una reale progressione della transizione ecologica per l’industria automobilistica.

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Pubblicato da
Margareth Galletta