Google un po’ come tutte le aziende del settore si è lanciata a capo fitto nella corsa all’Intelligenza Artificiale, non solo dal punto di vista software grazie ai suoi LLM, bensì anche dal punto di vista hardware, tutte le grandi aziende infatti hanno iniziato una gara anche nello sviluppo di soluzioni per elaborare i software di IA, dunque Google ha seguito la scia di NVIDIA, AMD, Intel e anche Microsoft ed ecco che ha lanciato un progetto molto importante chiamato Axion, che consiste in un processore in grado di offrire per l’IA dei suoi data center delle prestazioni del 50% superiori rispetto alle comuni soluzioni x86.
Secondo le stime calcolate da Google, la nuova piattaforma Axion garantirebbe performance superiori del 30% rispetto a “chip ARM a indirizzo generico” e del 50% rispetto ai “chip x86 di attuale generazione”.
Scommessa di Google
Google sembra essere molto fiduciosa in merito l’adozione di questi nuovi chip, sebbene si tratti di soluzioni legate solo ed unicamente ai datacenter e alle loro funzioni IA, nel dettaglio che CPU verranno usate in quei centri che gestiscono e offrono i servizi di IA di Google in pod da 8960 chip, garantendo così un netto miglioramento di prestazioni dei servizi che dovrebbe essere addirittura visibile anche all’utente finale.
Mark Lohmeyer di Google ha spiegato come tra l’altro tutte le piattaforme software che supportano nativamente ARM possano essere già compatibili dal momento che Axion è una sorta di derivazione diretta di quest’ultima, dunque non serve riscrivere le varie applicazioni per poter usufruire di questi nuovi processori, segno che si punta anche diffondere Axion oltre le mura di casa Google.
Si tratta di un tentativo importante di Google dal momento che andrà a scuotere un monopolio importante detenuto da Nvidia la quale detiene l’83% della produzione di chip per i datacenter, un valore assurdo che non è facile da scalfire.