Sul web, c’è un certo scalpore riguardo alla decisione di una catena di ristoranti di affidare ai cassieri il lavoro da remoto.
Sì, avete letto bene. Articoli pubblicati su New York Post e Fortune all’inizio di aprile 2024 hanno dato rilievo a questa innovazione. In alcune zone di New York, ristoranti specializzati in piatti come pollo fritto e ramen hanno optato per esternalizzare le operazioni alle casse attraverso l’uso della tecnologia. E per tecnologia, si fa riferimento a videochiamate tramite Zoom.
I cassieri che dalle Filippine lavorano a New York
È stato Brett Goldstein, imprenditore, a condividere su Twitter un post che mostra schermi e telecamere presso le casse, utilizzati per interagire con i cassieri situati nelle Filippine. Il post di Goldstein ha già raggiunto più di 18 milioni di visualizzazioni. E sì, anche i cassieri in remoto sembrano richiedere la mancia (e potrebbero arrivare a guadagnare fino al 18% in più).
Secondo quanto riportato dal New York Post, il salario minimo a New York è di 16 dollari l’ora, mentre nelle Filippine si scende a soli 3,75 dollari l’ora. È evidente che far lavorare i cassieri da remoto stia portando a un risparmio considerevole per qualcuno. Questa novità, come era prevedibile, ha scatenato un vivace dibattito sul web.
L’impatto sociale ed economico dei nuovi lavori connessi
La discussione è aperta. Mentre alcuni vedono questa mossa come un’innovazione rivoluzionaria nel settore della ristorazione, altri sollevano dubbi sull’etica e sulle implicazioni a lungo termine sul mercato del lavoro. La flessibilità offerta dal lavoro da remoto è sicuramente allettante, ma è anche importante considerare l’impatto sociale ed economico di tali decisioni.
In un mondo sempre più connesso e tecnologicamente avanzato, è chiaro che il concetto tradizionale di lavoro stia subendo una trasformazione significativa. Resta da vedere come questa evoluzione influenzerà il modo in cui lavoriamo e interagiamo nei prossimi anni.