Vi ricordate il vecchio spot sociale “Ruberesti mai un’auto?”, bene, la lotta contro la pirateria non accenna a calmarsi neanche in tempi più recenti. La Motion Picture Association (MPA) ha annunciato infatti l’introduzione di nuove proposte legislative col proposito di contrastare proprio la pirateria online durante la CinemaCon a Las Vegas. Charles Rivkin, il CEO della MPA, ha fatto notare durante la conferenza come questi danni vanno ad oltre un miliardo di dollari di incassi teatrali persi, oltre che a centinaia di migliaia di posti di lavoro persi. Posti di lavoro, che ricordiamo, sono già in crisi a causa delle nuove tecnologie di intelligenza artificiale.
Nuove leggi contro la pirateria
Questa mossa è un po’ una sorpresa, considerando che sembrava che l’attenzione su questo fronte si fosse affievolita. Con l’avvento delle piattaforme di streaming, infatti, sembrava che il numero di pirati fosse diminuito, e di conseguenza anche il clamore sui danni della pirateria. Ma la MPA sta ora tornando all’attacco, probabilmente a causa dell’incremento della pirateria negli ultimi anni, con un impressionante totale di 141 miliardi di visite ai siti di pirateria nel 2023.
E perché sta accadendo questo aumento della pirateria? Non si era supposto che con l’ampia disponibilità di piattaforme di streaming online non ci sarebbe stato più bisogno di scaricare illegalmente contenuti? Inizialmente, sembrava proprio che le piattaforme di streaming offrissero tanto a un costo ragionevole, ma con l’arrivo di più concorrenti e delle nuove tipologie di abbonamento, i prezzi sono saliti, portando molti a considerare di nuovo la pirateria come alternativa.
La proposta della MPA si concentra sull’azione legale mirata a interrompere la connessione tra i siti pirata e il pubblico. Questo approccio, noto come blocco dei siti, era già stato suggerito con la Stop Online Piracy Act (SOPA) nel 2012, ma era stata abbandonato a causa di preoccupazioni riguardanti la libertà di espressione.
Secondo Rivkin, queste preoccupazioni erano infondate, sottolineando che gli abusi della libertà di espressione erano stati minimi. La MPA intende quindi riproporre questa iniziativa per proteggere i creativi delle industrie cinematografica, televisiva, musicale e letteraria.
Non tutto è come sembra
Ma c’è un’idea di base sbagliata dietro a tutto questo: l’idea che ogni film piratato significhi un abbonamento non acquistato o un biglietto non venduto. Questo non è mai stato dimostrato e probabilmente in molti casi non è vero.
L’obiettivo principale sembra essere inviare un messaggio forte contro la pirateria: “niente film pirata per nessuno”. La MPA si prepara ora a fare lobbying per convincere senatori e deputati a sostenere questa nuova iniziativa legale, che potrebbe assomigliare al Piracy Shield.
Ci saranno comunque dibattiti riguardanti la libertà di espressione, ma il clima è molto cambiato negli ultimi anni. E mentre alcuni potrebbero sentirsi oppressi da un eccesso di libertà di espressione, altri potrebbero percepire il contrario, in un mondo in cui la verità sembra sempre più sfuggente.