NVIDIA ha posto una serie di dubbi nei confronti di Intel in relazione ad alcuni problemi relativi alla VRAM delle GPU. Per questo, l’azienda si è indirizzata ai giocatori GeForce a contattare il supporto Intel se riscontrano prestazioni precarie con le CPU di 13a o 14a generazione.
Le ultime note di patch del driver 552.12 di NVIDIA, il produttore di CPU ha riscontrato i problemi di stabilità che stanno colpendo numerosi possessori Raptor Lake e Raptor Lake Refresh.
L’attacco di INVIDIA e Intel
Nelle citate note di patch viene evidenziato che gli utenti colpiti da questa instabilità si manifesta attraverso messaggi di errore relativi alla memoria video esaurita, e non solo. Si può verificare anche con crash presentati durante la compilazione degli shader di un gioco. Chi riscontra questi problemi ha due opzioni a propria disposizione: consultare la pagina della community Intel e un tutorial di Rad Game Tools. Quest’ultimo mostra agli utenti come ridurre i limiti di potenza della CPU alle specifiche predefinite di Intel.
Per quanto riguarda la pagina della community di Intel, questa è curata da Thomas Hannaford che in un post conferma che Intel è al corrente di quanto sta accadendo con i chip di 13a e 14a generazione con determinate situazioni lavorative. Hannaford, come NVIDIA, invita gli utenti a contattare il supporto per ricevere la giusta assistenza. Anche il tutorial conferma quanto dichiarato da NVIDIA.
Il problema è stato riscontrato circa due mesi fa, quando sono emersi i primi rapporti sull’instabilità dei chip. Da quel momento l’instabilità si è diffusa rapidamente. Le prime indagini a riguardo hanno evidenziato che i partner di Intel per le schede madri erano in parte responsabili del problema. Infatti, la loro maggioranza impostava in modo automatico i limiti di potenza della CPU a 4096W (o infinito) per difetto. Interventi di questo tipo, costanti in diverse generazioni, ora sta causando parecchi problemi se abbinati all’architettura CPU Raptor Lake di Intel. Infatti, il limite effettivo di Intel per gran parte delle sue CPU è parecchio inferiore e qualsiasi limite di potenza non definito dall’azienda può essere considerato un overclocking.