Tale disparità nei dispositivi si verifica semplicemente perché Android è un sistema operativo open source: in breve, i produttori possono (rispettando certi limiti) utilizzare Android come preferiscono. Sono responsabili di offrire gli aggiornamenti che ritengono opportuni. Il problema qui è ovvio; non tutti i produttori provvederanno a garantire gli update necessari. Alcune versioni di Android in esecuzione sui dispositivi potrebbero essere così modificate che gli aggiornamenti semplicemente non hanno alcun senso.
Un esempio è il Samsung Galaxy Note 7. Il dispositivo è dotato di uno scanner dell’iride, che le versioni diffuse di Android non sono in grado di utilizzare. Di conseguenza, la funzionalità dovrebbe essere resa unica per il dispositivo Samsung specifico in questione. E le cose si complicano se si considera che sarebbe necessario anche aggiornare il sistema operativo nel tempo. Non è colpa dei produttori, tuttavia, o non del tutto come si potrebbe pensare. Ad esempio, i processi spesso terribilmente lunghi dei gestori
per l’approvazione degli aggiornamenti per i dispositivi sono responsabili di molti aggiornamenti che arrivano in ritardo.Ogni mese, Google rilascia una nuova patch di sicurezza per Android, intesa a proteggerci dalle vulnerabilità rilevate nel sistema operativo. Questi aggiornamenti delle patch sono generalmente forniti in bundle in ogni aggiornamento del sistema operativo (non così spesso). Ciò significa che, se stai ancora utilizzando Android Gingerbread, il tuo dispositivo è senza dubbio vulnerabile a tutta una serie di exploit. Anche i più recenti non sono immuni al problema. La sicurezza è dunque un’altra delle problematiche da tenere in considerazione.
Non esiste una soluzione semplice. Negli ultimi anni Google si è adoperata per affrontare il problema separando molte funzionalità principali di Android dal sistema operativo. L’azienda ha anche lanciato Play Services come mezzo per distribuire patch di sicurezza mission-critical, poiché ora possono essere aggiornati anche indipendentemente dal sistema operativo nell’insieme. In Android Nougat, Google sembra aver separato molte delle funzionalità principali di Android dai componenti aggiuntivi del produttore e dalle personalizzazioni sul back-end. Sta anche lavorando per rilasciare più anteprime per gli sviluppatori per le build di manutenzione del sistema. Questi sono tutti piccoli passi, insieme ci si augura possano fare la differenza e diminuire i problemi con gli aggiornamenti.