Stephen Hawking è stato un gigante della scienza del XX secolo che nulla ha da invidiare ad altri geni famosi come Albert Einstein. Il suo è stato un contributo straordinario per la nostra comprensione dell’universo, grazie alla sua rivoluzione in campo cosmologico avvenuta soprattutto con i suoi studi sui buchi neri. Nonostante fosse afflitto da una malattia estremamente invasiva, la degenerativa del motoneurone, è riuscito ad entrare nella storia dell’umanità per rimanerci.
Ma la sua influenza non si limitava alla fisica teorica. Hawking ha esplorato una vasta gamma di argomenti scientifici, alcuni trasformati poi in libri divulgativi di successo, dalla vita sulla Terra al cambiamento climatico e persino alla possibilità di vita extraterrestre.
In merito a quest’ultimo argomento, Hawking ha espresso alcune opinioni molto interessanti. Pur credendo fermamente nella probabilità di forme di vita intelligenti nell’universo, era piuttosto cauto riguardo al contatto che dovremo avere con esse. Ha avvertito contro l’idea di cercare in maniera attiva il contatto con civiltà aliene, facendo intendere a quali potenziali rischi saremmo incappati nel caso di una comunicazione interstellare non necessariamente positiva.
Le sue parole richiamano il dibattito attuale tra scienziati e appassionati di fantascienza. Il romanzo “Il Problema dei Tre Corpi” di Cixin Liu, per esempio, esplora proprio questo tema, mettendo in luce le implicazioni di un possibile contatto con civiltà aliene. Vi ricordiamo in proposito la nuova serie in uscita su Netflix, tratta proprio dal bestseller cinese.
Nonostante le sue preoccupazioni, Hawking ha comunque supportato l’idea di esplorare l’universo alla ricerca di vita extraterrestre. Ha suggerito che se la vita è emersa sulla Terra, è probabile che si sia sviluppata anche altrove. Ha incoraggiato la ricerca e l’esplorazione cosmica per affrontare le domande più profonde sulla nostra esistenza e il nostro posto nell’universo.
Non smetteremo mai di ringraziare Stephen Hawking per il suo contributo alla scienza, grazie al quale l’universo da cui siamo circondati è forse un po’ meno spaventoso. La sua eredità continuerà a ispirare e a guidare le future generazioni di scienziati mentre esplorano il cosmo con le sue infinite domande.