L’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro è da tempo oggetto di dibattito, ma le recenti dichiarazioni di Bill Gates, fondatore di Microsoft, aggiungono una nuova dimensione alla discussione. Il noto imprenditore è sempre stato un sostenitore di questo tipo di tecnologia tanto che ha persino contribuito a definire il 2024 come “l’anno dell’IA”. Ma le sue ultime osservazioni indicano una reale preoccupazione riguardo al futuro delle professioni umane.
Durante un’intervista con Sam Altman, CEO di OpenAI, nel podcast “Unconfuse Me with Bill Gates”, l’uomo ha rivelato di essere stato inizialmente scettico sull’IA e di non aver previsto il suo rapido sviluppo. Ma, i suoi timori ora vanno ben oltre. Poiché teme che i nuovi sistemi di automazione possano prendere il sopravvento anche su mansioni più complesse. Mettendo a rischio non solo lavori manuali, ma anche professioni ad alto livello. Inclusa la sua stessa carriera.
Tali considerazioni infatti non sono prive di fondamento. Se prendiamo come riferimento la velocità con cui le aziende hanno deciso di ricorrere all’ Ai. Unito al crescente numero di compiti che possono essere automatizzati o eseguiti in modo più efficiente dalle macchine piuttosto che dagli uomini. Tutto ciò potrebbe quindi ridurre la necessità di lavorare cinque giorni a
settimana. Ma anche di ridistribuire radicalmente le attività lavorative. Consentendo agli individui di concentrarsi su compiti più creativi e stimolanti.Questa prospettiva però solleva anche interrogativi cruciali sul futuro dell’occupazione e della distribuzione della ricchezza. Da un lato infatti, tutta questa situazione potrebbe liberare le persone da compiti ripetitivi e monotoni. Dall’altro le cose potrebbero peggiorare ancora di più. Intensificando le disuguaglianze economiche e creando una disequilibrio tra la disponibilità di lavoro e la capacità degli individui di guadagnarsi da vivere contando esclusivamente sulle proprie forze.
Insomma, tutto ciò contribuisce a definire un contesto sociale in cui le professioni tradizionali rischiano di diventare obsolete. Ed in cui il tessuto sociale e finanziario è sottoposto a profonde trasformazioni. Ecco perché è assolutamente urgente esplorare nuove strategie per garantire una transizione equa verso un futuro guidato dall’IA e per garantire che nessuno venga lasciato indietro.