Una delle cause principali di questa situazione riguarda soprattutto i costi d’acquisto e la carenza di infrastrutture di ricariche per questi veicoli.
A prova di ciò stiamo assistendo a continui rincari dei costi per gli abbonamenti A2A e le tariffe di consumo. La situazione è in netto contrasto con quella di qualche anno fa. Fino a poco fa viaggiare con le auto elettriche era particolarmente conveniente. C’erano colonnine gratuite e la ricarica casalinga costava pochissimo. Oggi la situazione è completamente cambiata e fare lunghi viaggi con un veicolo elettrico costa tanto o addirittura più di un’auto con diesel.
Inoltre, i grandi abbonamenti con centinaia di kWh inclusi, anche a potenze alte, sono spariti. L’unico pacchetto City di Enel X
con solo 80 kWh inclusi, mentre A2A arriva a 200 kWh al mese. IL prezzo è di 106 euro, ma solo sulle colonnine fino a 50 kW. Cosa Significa? Ce se si vuole ricaricare la propria vettura in autostrada, per effettuare un lungo viaggio è necessario pagare la corrente a consumo, con tariffe che arrivano anche a 0,99 euro/kWh per l’HPC.Gli unici che possono godere di una situazione leggermente migliore sono gli utenti Tesla. Le tariffe di ricarica per i Supercharger sono molto più basse. Anche se non si è un possesso di un’automobile Tesla è comunque possibile sottoscrivere un abbonamento da 12,99 euro al mese. In questo modo è possibile accedere ad una ricarica più conveniente.
Gli aumenti delle tariffe dipendono probabilmente dalla poca diffusione delle BEV nella nostra Penisola. È scontato che, se si spendono tanti soldi per installare delle stazioni di ricarica che poi non vengono utilizzate, le tariffe aumentano di rimando per sopperire alle spese. È però un circolo vizioso perché proprio una diminuzione dei costi di ricarica potrebbe portare a “salvare” le auto elettriche e favorire la diffusione della mobilità elettrica in Italia.