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Nucleare: il ritorno in Italia per contrastare il cambiamento climatico

Il tema del nucleare è entrato nuovamente, e forse anche con più forza, a far parte dei dibattiti riguardanti l’approvvigionamento del nostro Paese. La stessa Presidente Meloni ha ribadito più volte la sua posizione positiva verso l’uso di questa fonte. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha ribadito ancora una volta la sua importanza durante il convegno “Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico” tenutosi all’Università di Pavia.

Per il ministro e il governo in generale, il nucleare potrebbe essere la risorsa migliore se si vuole riuscire a contrastare con più forza il cambiamento climatico. Il suo utilizzo permetterebbe anche all’Italia di giungere finalmente all’indipendenza energetica. Il governo, in realtà, già si sta muovendo verso questa fonte energetica. Ha infatti proposto ad inizio anno l’adozione dei Small Modular Reactors (SMR). Si tratta di reattori nucleari di piccole dimensioni

capaci di produrre energia emettendo basse quantità di carbonio.

Il nucleare è pericoloso o no? Il parere del governo

Il nucleare è già sparso in tutta Europa ed è uno dei metodi più sfruttati perla produzione energetica, con il 20% dell’energia. Il ministro Pichetto ha spiegato che il procedimento che porterebbe al ritorno al nucleare anche in Italia avverrebbe con modalità molto diverse rispetto al passato. Ora si avrebbe una maggiore attenzione alla sicurezza e alla sostenibilità ambientale. Il nucleare, per il governo italiano, potrebbe anche consentire il raggiungimento dell’obiettivo di non dover usare più il carbone e al non dover più sacrificare il nostro territorio.

Il ministro ha evidenziato che l’Italia ha bisogno di molta energia per riuscire nell’intento di rivoluzionare il sistema produttivo e che il nucleare potrebbe essere lo strumento maggiormente efficiente per avere tale trasformazione. Il a tale fonte porta inevitabilmente alla nascita di preoccupazioni sulla sicurezza e sulla gestione dei rifiuti nucleari, aspetti su cui il governo non ha ancora espresso le sue intenzioni.  Il nucleare potrebbe essere effettivamente una buona alternativa, bisognerebbe “solo” creare delle strategie che tengano conto degli effetti della costruzione dei reattori a lungo termine.

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Pubblicato da
Rossella Vitale