Tim Cook, il CEO di Apple, è attualmente in Vietnam per un viaggio di lavoro di due giorni dedicato a incontri vari con fornitori, sviluppatori di app e anche studenti. A quanto pare, così almeno dicono i media locali, nell’idea di rafforzare i rapporti dell’azienda con il Paese, che sta assumendo un ruolo sempre più di protagonista nella produzione dei prodotti Apple.
Cook, proprio durante questo soggiorno, ha riferito dell’investimento fatto da Apple di quasi 400 trilioni di dong (equivalenti a 16 miliardi di dollari) dal 2019 ad oggi nella sua catena di approvvigionamento in Vietnam. Ha anche annunciato l’intenzione di aumentare ancora la spesa per i fornitori locali, senza entrare però troppo nei dettagli specifici di questi possibili futuri investimenti.
La dichiarazione di Cook è chiara: “Attraverso la collaborazione con i fornitori locali e il supporto ai progetti di acqua pulita e alle opportunità educative, ci impegniamo a rafforzare i legami con il Vietnam”.
Negli ultimi anni, il Vietnam, insieme all’India, è diventato un polo produttivo chiave per Apple al di fuori della Cina. Aziende come Luxshare, Foxconn, Compal e GoerTek gestiscono fabbriche nel Paese, impiegando oltre 150.000 vietnamiti. Considerando anche gli impieghi diretti e gli sviluppatori di app, il numero di persone coinvolte supera le 200.000 unità.
Apple ha trasferito parte della produzione di AirPods e Apple Vision Pro in Vietnam, oltre a parte dello sviluppo degli iPad. Nel maggio scorso ha aperto l’Apple Store Online in Vietnam, lanciato il servizio di pagamento Apple Pay lo scorso agosto e attualmente sta lavorando sulle mappe dettagliate e sull’implementazione di Siri in lingua vietnamita.
Durante il suo viaggio, Cook ha condiviso foto su X che lo ritraggono mentre interagisce con la cultura locale, incontrando musicisti e registi e discutendo delle nuove funzionalità dei prodotti Apple.
Questo viaggio di Cook per conto dell’azienda assume un’importanza decisiva in un momento in cui l’amministrazione Biden sta cercando di ridurre la dipendenza degli Stati Uniti dalla Cina, proponendo proprio il Vietnam come possibile alternativa valida nella catena di fornitura tecnologica. Risale proprio allo scorso settembre l’annuncio dello stesso presidente Biden riguardo una possibile partnership strategica internazionale volta a rafforzare la cooperazione in settori tecnologici chiave come quello dei semiconduttori. Ricordiamo inoltre che altri paesi asiatici si sono proposti come possibili sostituti della Cina, ma con qualche problematica in più.