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Alfa Romeo Milano: l’azienda cambia il nome dell’auto in Junior

Una notizia clamorosa ha scatenato tutti gli appassionati di automobilismo. L’Alfa Romeo, che pochissimi giorni fa aveva annunciato la sua Milano, ha sorpreso tutti cambiando improvvisamente il nome dell’auto. Ora non si chiama più Milano, ma Junior. La decisione così inattesa ha portato in molti a chiedersi quali siano le motivazioni dietro a tale scelta, soprattutto considerando che la vettura è già stata presentata.

Il cambiamento del nome è stato attuato soltanto cinque giorni dopo il lancio del B-SUV e pare che la motivazione risieda, almeno in parte, nelle dichiarazioni pubbliche del ministro Urso riguardo la produzione dell’auto al di fuori dei confini italiani. Cos’ha dichiarato? Il ministro ha fatto riferimento alla Milano costruita in Polonia che potrebbe causare confusione. Data l’omonimia, Alfa Romeo e Stellantis potrebbero aver riflettuto sulla situazione per poi scegliere di modificare il nome del suv.

Milano, un nome ma non una garanzia: perché l’Alfa Romeo ci ha ripensato?

Già in passato l’Alfa Romeo ha affrontato questioni simili, sempre legate al nome Milano, ma sembra che non abbiano imparato nulla dall’esperienza. La famosa Giulietta

, prima del lancio ufficiale, era chiamata proprio Milano fino a che non l’hanno ribattezzata. Questo cambiamento di rotta fu forse motivato dalla chiusura dello stabilimento dell’azienda ad Arnese e dalla possibilità di alimentare le polemiche.

Diciamo che la città lombarda non porti molta fortuna alla casa automobilistica e il precedente cambio lo dimostra. Andando ancora più indietro nel tempo, nel 75, ci sono state  però auto che sono sopravvissute al nome Milano, conosciuta così soprattutto sul mercato statunitense. La decisione di trasformare la Milano in Junior ha portato anche a dei dibattiti inerenti il futuro delle vetture Alfa Romeo e le strategie di marketing dell’azienda. Che questo cambiamento sia solo il primo di tanti per rilanciare il brand? Forse la volontà è solo quella di adattarsi al settore auto moderno oppure, più semplicemente, non hanno notato feedback positivi e quindi hanno scelto di ribattezzare l’auto. Finché non si avranno delle motivazioni da parte della società (cosa improbabile) le speculazioni probabilmente continueranno.

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Pubblicato da
Rossella Vitale