Durante il convegno organizzato da iWeek all’Università di Pavia, dove c’è stato l’intervento del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, si è parlato molto del ritorno del nucleare in Italia. C’è chi sostiene che il nucleare sia una risorsa eccellente per poter combattere i cambiamenti del clima e chi invece è dubbioso sulla sicurezza di tale energia e sulla sua produzione.
Il nucleare preso in considerazione sarebbe ben diverso da quelli passati. Dovrebbe trattarsi di un nucleare di quarta generazione, dove le centrali saranno dotate di tecnologia così sviluppata da riuscire anche a rispettare l’ambiente. La quarta generazione di reattori potrebbe infatti riuscire a ridurre la produzione di rifiuti radioattivi e a migliorare la sicurezza delle centrali. In realtà anche la terza generazione dispone di un sistema di sicurezza avanzato, ma la quarta sarà in grado di alzare ulteriormente il livello.
Per Salvini il nucleare arriverà entro l’anno
Il Ministro Fratin ha anche parlato dei Piccoli Reattori e di come essi che potrebbero definitivamente cambiare la prospettiva di approccio all’energia nucleare. Gli SMR sono reattori dalle dimensioni ridotte aventi una potenza massima di 300 MWe già presenti in molti altri Paesi europei. Il sistema è quindi già stato testato e ne si conoscono i vantaggi e i limiti. Anche la Presidente Meloni, qualche mese fa, aveva parlato degli stessi reattori e di come il progetto del governo preveda il loro utilizzo. Di date precise però non ce ne sono ancora e non si sa come questo si svilupperà. Salvini, con una dichiarazione piuttosto azzardata, ha spiegato che l’obiettivo è quello di riportare il nucleare prima che il 2024 giunga al termine.
La prospettiva è realistica? Considerando le restrizioni imposte dai referendum abrogativi del 1987 ancora in vigore che ne hanno vietato la costruzione delle centrali, l’obiettivo è alquanto improbabile. Nonostante il grado di interesse del governo e le dichiarazioni di molti esponenti politici, il progetto richiederà con più probabilità una quantità maggiore di tempo. Ci sono troppe barriere tecniche, come il processo di smaltimento delle scorie, e legali da dover superare e pochi mesi non bastano.