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Temu, alcuni partner potranno accedere ai nostri dati: ecco perché

Molti di noi, almeno una volta, hanno acquistato online su Temu. Lo “store” presenta così tanti prodotti a prezzi incredibili che è difficile trovare qualcosa che non faccia al caso nostro. Anche se dobbiamo comprare un portachiavi discutibile, la smania di risparmio e il costo così basso ci colgono in fallo e completiamo il nostro ordine. Quando ci iscriviamo, come su molte altre piattaforme, immettiamo i nostri dati personali sperando che questi non vengano rubati da terze parti o ignari dei pericoli.

Per una maggiore sicurezza Temu ha intenzione di cambiare la sua privacy policy con il prossimo aggiornamento. Con esso i suoi partner commerciali potranno avere acceso ad alcune nostre informazioni. Ciò potrebbe spaventare gli utenti, ma dietro tale scelta c’è un’importante motivazione: il velocizzare i tempi di consegna dei prodotti.

Cosa sappiamo dell’aggiornamento di Temu?

Il punto debole dell’e-commerce sono sempre stati i tempi di consegna e, nella speranza di ridurre le attese, ha scelto di condividere i nostri dati. Temu permetterà così ad alcuni partner commerciali di spedire direttamente ai clienti

i propri prodotti, senza altri passaggi nel mezzo. Le nuove policy prevedono la condivisione del nome, dell’indirizzo di spedizione, delle informazioni di contatto, delle comunicazioni con il team di assistenza clienti e delle informazioni sull’ordine dell’utente. I dati di pagamento, ovviamente, non verranno esposti.

Nella sua nota Temu non ha chiarito però chi siano i suoi partner e se sulla pagina di acquisto sarà scritto chi gestirà la spedizione. Tutti gli utenti dovrebbe essere ora consapevoli della diffusione dei propri dati nel caso di un ordine e conoscere quali siano gli eventuali rischi. Per quanto alcuni possano aver paura di questo nuovo approccio, anche solo caricando le nostre informazioni per l’account, partner o meno, si ha la possibilità di  cadere in mani improprie. L’iniziativa, a detta dell’azienda, è solo un tentativo di migliorare i servizi offerti e di giocare allo stesso livello dei suoi competitor del settore, come ad esempio Shein.

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Pubblicato da
Rossella Vitale