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Dongfeng: trattative in corso per produrre 100.000 auto in casa

Un’azienda cinese di automotive potrebbe aver puntato l’Italia. Dongfeng Motor Group ha presentato un progetto per realizzare nel nostro paese uno stabilimento per produrre 100.000 auto all’anno. Dopo le recenti dispute tra il Governo Meloni e il Gruppo Stellantis, il Governo italiano ha valutato questa proposta e attualmente sono partite le prime trattative.

Il colosso asiatico, insieme alla realtà italocinese Dr, è parte del progetto che sta per lanciare Tiger con 3 modelli presto in arrivo in Europa. Dongfeng è arrivato in un momento cruciale. L’Italia stava cercando nuovi player per il settore automobilistico considerando la forte carenza di auto prodotte a livello nazionale.

Nuova strategia italiana per il gruppo Dongfeng Motor Group

In un recente articolo il Corriere della Sera ha riportato alcune informazioni attualmente in circolazione sulla faccenda. Secondo quanto riportato sembra che DongFeng avrebbe studiato un progetto ben strutturato che è stato particolarmente apprezzato dal Governo italiano. Proprio per questo sembrerebbe che le nuove trattative sono già iniziate.

Inizialmente, l’obiettivo di realizzare un milione di auto

all’anno era stato affidato all’accordo con Stellantis. Ma un solo produttore non è in grado di raggruppare questo grande obiettivo. E non è tutto. Nelle scorse settimane i rapporti tra la politica italiana e il Gruppo di Tavares ed Elkann si stanno ulteriormente incrinando a causa della decisione di produrre il nuovo modello dell’azienda in Polonia. Da qui è nata un’enorme questione condotta dal Ministro Urso per cambiare il nome del veicolo B-SUV, denominato “Milano”.

Alla fine, il Ministro ha ottenuto il suo obiettivo e il nome è stato cambiato. Nonostante questo, però i rapporti non sono migliorati. A tal proposito Tavares ha lasciato una dichiarazione in cui l’azienda ha affermato che, se il Governo dovesse far entrare un nuovo produttore in Italia, Stellantis non sarà obbligata a produrre tante macchine, senza quindi il bisogno di tanti stabilimenti. Questo potrebbe mettere a rischio Mirafiori dove è partita una cassa integrazione nuova per gli operati Maserati e Fiat 500e.

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Pubblicato da
Margareth Galletta